Sono diversi i giocatori non confermati dalle franchigie. Ma il “declassamento” può essere sinonimo di riscatto…
Fino a qualche stagione fa sembrava uno scenario difficile da ipotizzare, sia per un motivo logico che per uno di puro livello sportivo, eppure come dimostra il percorso di Odiete le cose sembrano cambiate. Il trequarti ingaggiato dalla Benetton è reduce da un’annata positiva a Mogliano, dove è arrivato dopo non essere stato confermato dalle Zebre, sua squadra dal 2012 al 2015. In maglia ducale Odiete ha collezionato 33 presenze in Pro12, 3 in Champions e 5 in Challenege Cup, senza tuttavia riuscire a convincere per un ulteriore innovo. La scelta è stata allora quella di tornare in Eccellenza, con una società ambiziosa e un gioco adatto alle sue caratteristiche. E ha pagato, tanto che sono arrivate le convocazioni in Nazionale per il Sei Nazioni 2016 e per il recente tour delle Americhe, in cui la prova del trequarti classe 1993 è stata nel complesso più positiva che negativa. E adesso, con tanti celtici non confermati dalle franchigie e di rientro nel massimo campionato nazionale, ci si chiede quanti potrebbero seguire le sue orme.
Sono diversi del resto i giocatori che non hanno trovato posto nelle rose celtiche e hanno scelto di tornare in Eccellenza. Il primo nome è quello di Enrico Bacchin, centro classe 1992 reduce da due stagioni alla Benetton: la prima decisamente positiva, meno invece la seconda dove sembrerebbe aver sofferto dal punto di vista atletico. Un giocatore che aveva dato prova di fisicità in attacco e difesa, solido e disposto ad andare a sbattere per tentare di aprire la difesa sia da prima che da successiva fase. Eppure la prossima stagione non lo vedremo a Monigo ma a Padova (già lo aveva anticipato Brunel a fine Sei Nazioni, parlando proprio di livello fisico e anticipando l’addio dai Leoni): una piazza importante, con un tecnico preparato come Cavinato e dove con meno pressione il centro potrebbe trovare la condizione ideale per tornare in Pro12, livello in cui ha tutte le carte in regola per competere (come già ha dimostrato). Alla Guizza Bacchin potrebbe ritrovare anche l’ex compagno di squadra alla Benetton, Simone Ragusi, dato in arrivo ma non ancora annunciato: pure lui trequarti, pure lui giovane (1992) e pure lui alla ricerca di una continuità di performance che a Padova potrebbe trovare per poi rifare il gradino più in alto. Un discorso analogo si può fare per Michele Visentin (Mogliano), meno per James Ambrosini (San Donà), mentre per motivi anagrafici sembrano diverse le situazioni dei flanker Paul Derbyshire, Emiliano Caffini e Filippo Cristiano, nel cui ruolo tra l’altro il ricambio è stato meno traumatico e in cui la coperta anche per il futuro sembra abbastanza lunga e di qualità.
Per concludere, non deve essere considerata in modo ciecamente negativo l’idea di tornare per una stagione in Eccellenza, ritrovare fiducia o condizione in un livello pur meno competitivo e professionistico e per questo meno “stressante”, per poi tornare più sicuri e confidenti in Pro12. Senza contare che la prossima stagione il massimo campionato nazionale si profila più combattuto e che l’arrivo di un giocatore con trascorsi celtici non può che alzare il livello di concorrenza interno alla rosa. Di cui in Italia c’è un assoluto bisogno.
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