Le difficoltà iniziali, la crescita e le sue Zebre: Jacopo Sarto si racconta

Il flanker padovano parla del suo percorso dall’Eccellenza fino al Pro12. E guarda con ottimismo alla nuova stagione

ph. Sebastiano Pessina

ph. Sebastiano Pessina

La sua esplosione è stata una delle note più liete nell’ultima altalenante stagione delle Zebre, in cui Jacopo Sarto ha comunque mantenuto degli standard elevati lungo tutto l’arco dell’anno. Dopo essersi tolto anche la soddisfazione dell’esordio in nazionale, per il flanker padovano quella che si appresta a cominciare ha tutta l’aria di essere il momento della possibile conferma e consacrazione, nonostante le iniziali difficoltà per il salto nel Pro12. “Dall’Eccellenza il primo anno è stato abbastanza pesante – confessa il 26enne in un’intervista alla rivista Falso Nueve – Perché bisogna abituarsi ad un nuovo livello fisico e atletico e ad un nuovo tipo di allenamento. Non è stato facile, ma nel secondo anno i frutti del duro lavoro sono venuti fuori. Nel complesso è stata una una bella sfida e adesso vedremo come andrà il prossimo”. Ripercorrendo la sua carriera, il terza linea spiega come “l’esperienza che mi ha fatto crescere di più è stata senza dubbio al San Gregorio, perché è stata la mia prima esperienza ‘ufficiale’ in Eccellenza e anche la prima esperienza ‘fuori casa”. Dalla Sicilia a Parma, passando anche per una tappa intermedia a Treviso, dove “è arrivato invece il mio esordio nel Pro 12 (come permit, ndr). Quando ho giocato la prima partita contro gli Ospreys ho notato il clima, lo stadio, una cornice stupenda e ho capito che era nel Pro 12 dove dovevo giocare. Fortunatamente l’anno successivo è arrivata la chiamata delle Zebre”.

 

Tornando al presente, il fratello maggiore di Leonardo fissa gli obiettivi stagionali, sia individuali (“Il mio è quello di riconfermarmi come terza linea delle Zebre e dare il mio contributo alla squadra, per giocare il maggior numero di minuti possibili. Magari mi piacerebbe ritornare in nazionale e disputare un altro Sei Nazioni”), che di squadra: “Con le Zebre l’anno scorso abbiamo fatto bene, poi tra infortuni, sfortuna e stanchezza abbiamo disputato una seconda parte di stagione non proprio brillante. L’anno scorso, nonostante siamo arrivati penultimi, abbiamo comunque fatto più vittorie della squadra che ci era davanti. Ora si sono aggiunti nuovi elementi di livello nello staff, sono fiducioso, possiamo fare sicuramente una buona stagione e dire la nostra”.

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