Elezioni: “Pronti al Cambiamento” si presenta ufficialmente

Marzio Innocenti ha lanciato da Milano la propria candidatura

pronti al cambiamento

Si è tenuta in mattinata a Milano la conferenza stampa di presentazione ufficiale della candidatura del movimento “Pronti al Cambiamento” guidato da Marzio Innocenti. Sul tavolo dei relatori anche Emanuele Lusi, consigliere del Comitato Regionale del Lazio e revisore legale di società, Federica Montanarini, presidente della Junior Rugby Brescia, Salvo Pezzano, dirigente del CUS Catania ed ex manager dell’Accademia FIR di Catania, Giovanni Poggiali, Presidente della franchigia Romagna Rugby RFC e del Comitato Elettorale di Pronti al Cambiamento, e Roberto Zanovello, presidente del CUS Padova Rugby. Riportiamo di seguito alcuni dei passaggi più significativi degli interventi che si sono susseguiti e che sono stati diffusi tramite comunicato stampa. Ricordiamo che è di questa mattina la notizia del raggiunto accordo tra Massimo Giovanelli e Gianni Amore, mentre a questo LINK è disponibile il programma di “Pronti al Cambiamento” diviso per argomenti.

 

Marzo Innocenti: “tutto non può che partire dalla ricollocazione al centro dell’intero sistema federale dei Club e delle persone che li fanno vivere giorno per giorno, e con essi della loro espressione territoriale più diretta, i Comitati Regionali. Senza questa base solida e motivata, non esiste alcun cosiddetto Alto Livello che possa stare in piedi, e ciò passa anche attraverso una profonda revisione del sistema di formazione fin qui adottato impiegando risorse importantissime tra Centri di Formazione e Accademie Federali, a fronte dei fallimentari risultati sportivi e organizzativi che sono sotto gli occhi di tutti. Noi non siamo CONTRO la Federazione, noi siamo PER una Federazione diversa, che torni ad essere l’espressione del nostro movimento e non solo di alcuni interessi elitari o di parte, restituendo al rugby italiano quel senso di appartenenza e di orgoglio che gli ultimi anni di gestione per molti versi scellerata hanno pericolosamente disperso […] Se è vero che il rugby può essere gestito come un’azienda, io dico che questa azienda deve essere un’azienda etica, dove al fatturato venga anteposto l’interesse primario dei nostri giocatori, delle nostre società e dello sviluppo della nostra base, che sono e devono essere il vero business della Federazione, in discontinuità con quanto avvenuto negli ultimi anni. Pronti al Cambiamento è pronto alla sfida, e di fronte ad una scelta mai così determinante siamo certi che il rugby italiano saprà dare fiducia ad un progetto ambizioso ma basato sui principi di trasparenza, competenza, sostenibilità e passione vera per il nostro sport”.

 

Emanuele Lusi: “a fine 2011 la FIR disponeva di liquidità disponibile per 11 milioni di Euro, con una esposizione debitoria inesistente. A fine 2014 i dati sono di 3 milioni di liquidità disponibile ed una esposizione debitoria per 4,5 milioni. Credo che questo fotografi molto chiaramente quanto fallimentare sia stata la gestione del nostro patrimonio rugbystico, con nomi e cognomi per quanto riguarda delle responsabilità precise. Pronti al Cambiamento vuole fortissimamente dire no a tutto questo, proponendo meccanismi e criteri improntati alla massima trasparenza, così come chiesto a gran voce dalla nostra base”.

 

Salvo Pezzano: se i problemi del rugby italiano sono molti, quelli del rugby nel Sud d’Italia lo sono moltiplicati per cento. Da noi la Federazione è di fatto assente, a fronte di una difficoltà nel tenere in piedi le attività che giorno per giorno si fa più grande non ci sono più dei reali referenti istituzionali, e questo sta accelerando la sparizione di realtà importantissime. L’Accademia di Catania, da questo punto di vista, è un fondamentale presidio, un punto di riferimento per tutto il nostro territorio, ma quando è stato chiaro che i ragazzi che la frequentano non sono considerati come il fine ultimo ma semplicemente come il mezzo per giustificare certi investimenti e certe posizioni in ambiente federale, né io né molti altri come me hanno voluto tacere e adattarsi, trovando in Pronti al Cambiamento un’alternativa credibile su cui investire energie ed aspettative”.

 

Giovanni Poggiali: “mentre in Emilia il rugby è riuscito a mettere radici importanti, da noi in Romagna questo non è mai realmente accaduto, e così ho deciso di mettere a servizio del mio amato rugby la mia esperienza di imprenditore internazionale […] I nostri tesserati sono più che raddoppiati, ma i problemi rimangono molti e la Federazione non è mai stata per noi quel sostegno e quell’interlocutore che ci saremmo aspettati. Lavorare insieme per costruire qualcosa che da soli sarebbe impossibile  stata la molla per il nostro progetto, ed è la stessa molla che Pronti al Cambiamento intende attivare su scala nazionale, convincendoci della bontà di un progetto che più passa il tempo, più sta trovando riscontri nelle altre società con cui ci stiamo confrontando”.

 

Federica Montanarini: “a Brescia la situazione è particolarmente delicata, per noi che rappresentiamo con orgoglio un Club che ha costruito la storia di questo sport in Italia ma che non facendo parte di certe cerchie trova quotidianamente ostacoli enormi […] L’incontro con Pronti al Cambiamento ci ha permesso di trovare quella sponda di competenze e di sensibilità che a livello istituzionale non avevamo più, un’adesione al nostro modo di vedere il rugby e le sue priorità che abbiamo subito sentito profonda e sincera”.

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