Così il Presidente di World Rugby durante la conferenza stampa di presentazione
Il ritorno del rugby alle Olimpiadi nella sua versione Seven dopo 92 anni di assenza sta muovendo parecchio le acque, con squadre molto cercate in conferenza stampa e un generale senso di curiosità attorno al torneo (qui i dettagli). E tutto ciò non può che far ben sperare in termini di espansione ed apertura della palla ovale, che negli ultimi anni ha conosciuto un rapido processo di evoluzione che l’ha portata ad uscire con sempre maggior forza dai paesi più tradizionali. “L’attesa è finita – ha dichiarato il Presidente di World Rugby Bill Beaumont in conferenza stampa – tutto è pronto per iniziare. E’ il momento di brillare, divertirsi ed essere d’ispirazione. E ora tutti gli sforzi di rappresentare il proprio paese saranno ripagati dal palcoscenico sportivo più grande”. Un cammino ricominciato nel lontano 2009, quando nella riunione di ottobre del CIO a Copenhagen si decise il ritorno del rugby nella versione Seven maschile e femminile a partire dai Giochi Estivi del 2016. “Da allora il rugby è cresciuto tantissimo in termini di partecipazione espandendosi in nazioni emergenti. Per noi le Olimpiadi sono momento spartiacque. E’ il momento per nuovi giocatori di cimentarsi con questo sport. Sono davvero emozionato”.
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