Dodici gli impianti identificati dalla FIR. C’è anche il Flaminio
La Federazione Italiana Rugby ha annunciato le sedi da gioco indicate per la candidatura italiana alla Rugby World Cup 2023, in vista dell’ufficializzazione da parte di World Rugby, nell’autunno 2017, del Paese che ospiterà la decima edizione della rassegna iridata per la quale sono in corsa anche Irlanda, Francia e Sudafrica. Sono in tutto dodici gli impianti identificati per ospitare i quarantotto incontri. Tra questi c’è anche il Flaminio, vecchia casa del rugby azzurro e attualmente in stato di abbandono. “La Rugby World Cup è uno degli eventi sportivi più prestigiosi sulla scena internazionale – ha dichiarato il Presidente della FIR, Alfredo Gavazzi – e siamo certi che i tempi siano maturi per portare nel nostro Paese questa straordinaria manifestazione. Siamo in attesa di ricevere dal Governo l’impegno a fornire le garanzie economiche richieste e stiamo completando il reperimento delle manifestazioni d’interesse da parte dei Comuni”.
Impianti identificati da FIR per la candidatura alla Rugby World Cup 2023
Roma, Stadio Olimpico – capienza 72.698
Roma, Stadio Flaminio – capienza 30.000 c.a.
Milano, Stadio “Giuseppe Meazza” – capienza 81.277
Torino, Stadio Olimpico – capienza 27.958
Genova, Stadio “Luigi Ferraris” – capienza 36.599
Firenze, Stadio “Artemio Franchi” – capienza 47.290
Bologna, Stadio “Renato Dall’Ara” – capienza 38.279
Udine, Stadio “Friuli” – capienza 25.144
Padova, Stadio “Euganeo” – capienza 32.420
Napoli, Stadio “San Paolo” – capienza 60.240
Bari, Stadio “San Nicola” – capienza 58.248
Palermo, Stadio “Renzo Barbera” – capienza 37.619
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