48 anni fa nasceva uno dei giocatori più celebrati di sempre. Dentro e fuori dal campo…
Il 14 agosto del 1968 nasceva Jason Leonard, tra i giocatori più importanti della storia del rugby inglese e mondiale. Leonard è il record man di presenze nella storia della nazionale della rosa, con 114 presenze collezionate dal 1991 al 2003 (al secondo posto c’è tale Johnny Wilkinson fermo a 91). Non solo, perché Leonard è assieme a Richie McCaw il giocatore con più presenze nella storia della Coppa del Mondo, con 22 presenze iridate messe assieme in quattro diverse edizioni. Ma Leonard è diventato un giocatore icona anche per quanto fatto fuori dal campo, protagonista di alcuni spassosi aneddoti che riportiamo di seguito (sono presi dalla nostro Guida alla Rugby World Cup 2015, disponibile nell’area download). Leonard è anche attivissimo nel sociale e promotore di iniziative benefiche per la Wooden Spoon Society, di cui è vice Presidente.
Bravate notturne (Rugby World Cup 1995)
Non si è ancora in pieno professionismo, ma le squadre iniziano a dotarsi di staff qualificati che disciplinano la vita degli atleti secondo regole ben precise. Il team inglese vieta ai giocatori di uscire dopo cena (si sa che convivialità, birra e tirar tardi son tutte cose molto apprezzate da chi apprezza il rugby – e non solo – che, però, mal si conciliano con le fatiche sportive di una nazionale impegnata nella Massima Competizione). Qualcuno trasgredisce. Coach Jack Rowell scoperto il “fattaccio” mette la squadra spalle al muro e insiste per sapere chi è stato. Nessuno parla, ma qualche sguardo di troppo tradisce Leonard. A quel punto, senza perdersi d’animo, il pilone oppone una ferma difesa: “Come posso essere stato io a rientrare alle due? Non sono tornato prima delle sei…”.
Tecnologia, questa sconosciuta (Rugby World Cup 1999)
La tecnologia ha cominciato a farsi largo e lo staff della nazionale inglese, sicuramente all’avanguardia, utilizza anche l’e-mail per comunicare con i giocatori. Naturalmente, gli atleti vengono edotti su come connettersi alla rete, ma anche su come disconnettersi una volta scaricata la posta. Peccato che qualcuno non stia attento, manco a dirlo fra questi c’è Leonard… Così, una volta collegato alla rete dell’hotel il PC rimase connesso per giorni e giorni… Risultato? Migliaia di sterline addebitate alla federazione inglese!
Fermatelo, con dello Zoplicone (Rugby World Cup 2003)
Nel 2003 il 15 della rosa dei Lancaster trionfa alla Coppa del Mondo. Quale migliore occasione per darsi ai festeggiamenti e concedersi “una” pinta in più. Dopo alcuni giorni di celebrazioni e party, la squadra fa rientro a casa. Ai più, l’idea di una giornata di viaggio deve essere apparsa come l’occasione giusta per recuperare un po’ di sonno arretrato e, c’è da giurarci, farsi passare il mal di testa. Ai più, ma non a Leonard! Prima ancora che l’aereo decollasse, il “vecchio” Jason, tutt’altro che affaticato dallo sforzo di reggere in mano una pinta, si fa una bella birra. Racconta Josh Lewis – suo compagno di squadra – che non appena scoprì di doversi sedere vicino a Leonard non esitò a mettergli tre pastiglie di Zoplicone nel bicchiere. Evidentemente l’unico modo per stroncare la sua inappagabile sete.
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