La squadra di Coetzee davanti ad un possibile bivio. Tra gioco Springboks e tentazioni Lions…
Se gli All Blacks, pur all’inizio di un nuovo ciclo, partono come i naturali favoriti del Rugby Championship al via sabato 20, bisogna trovare un avversario attualmente in grado di reggere il passo dei campioni del mondo sulle sei giornate del torneo dell’Emisfero Sud. Detto dell’Australia, alla ricerca di se stessa dopo l’impronosticabile 0-3 subito dall’Inghilterra, nemmeno il Sudafrica sembra presentarsi al nastro di partenza con tutte le carte in regola per impensierire la Nuova Zelanda, viste le poco entusiasmanti premesse della vigilia.
Gli Springboks, infatti, arrivano al primo match di Nelspruit contro l’Argentina con diverse incognite, in particolare per quanto riguarda la guida tecnica. Le scelte operate da Allister Coetzee nel corso delle sfide all’Irlanda, influenzate anche dalle ormai note quote nere imposte dalla SARU, hanno sollevato non pochi dubbi nell’ambiente, che ha rimproverato al neo coach sudafricano di non aver schierato fin da subito i protagonisti della sontuosa stagione dei Lions (battuti soltanto in finale dagli Hurricanes nel Super Rugby), preferendo puntare invece su un usato rivelatosi non proprio sicuro. A contribuire al (sofferto) successo nella serie di giugno, tuttavia, è stato soprattutto l’impatto dei vari Combrinck, de Klerk, Jantjies, Whiteley, Kriel e Mostert, titolari inamovibili nella franchigia di Johannesburg. E con gli infortuni di Malherbe, Oosthuizen, Serfontein, Lambie, Pollard, Reinach e Kolisi, rinunciare in partenza agli elementi dell’unica squadra capace di contrastare lo strapotere neozelandese finora potrebbe essere deleterio per Coetzee (che comunque ha escluso il centro Janse van Rensburg), nonostante l’allenatore abbia già chiarito come non copierà in alcun modo i Lions e il loro gioco.
In casa Springboks c’è poi da fare i conti con la difficile situazione interna, testimoniata dalle recenti dimissioni del Presidente federale Oregan Hoskins. Trovare vittorie di prestigio aiutrebbe e non poco l’ambiente. Dal punto di vista tecnico invece, c’è da capire se e quanta strada permetterà di fare ancora il tradizionale gioco fatto di dominio fisico, collisioni e strutture lineari. In caso di mancata efficacia, potrebbe essere arrivato il momento di pensare a qualcosa di alternativo. Gli uomini e una squadra di riferimento non mancano…
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