Rugby Championship 2016: Pumas, che cuore. Sudafrica battuto 26-24

L’Argentina domina un’ora, poi sbanda paurosamente ma nel finale non sbaglia

ph. Sebastiano Pessina

ph. Sebastiano Pessina

Dopo una pericolosa azione argentina in pieni 22, al quarto d’ora lo stadio di Salta esplode dopo bella manovra da prima fase in zona rossa ma Hernandez perde il controllo al momento di schiacciare. Da una possibile meta di casa si passa al calcio di Jantjies per inutile intervento di Herrera su Louw ben dopo il passaggio, subito pareggiato da Sanchez. Da questo momento Creevy e compagni salgono in cattedra e monopolizzano il possesso (70% nel primo tempo). Su turnover ball c’è forse la superiorità ma Leguizamon allunga al piede e Hourcade non la prende bene. Al ’27 bellissima azione Pumas: doppio allargamento nei due lati in velocità, tre contro due giocato da manuale ma Tuculet non accetta l’incrocio, tiene il possesso e viene spinto fuori a pochi metri dalla meta. Il vantaggio è nell’aria e legittimato da Sanchez dalla piazzola. I Pumas sono spiritati e dal successivo restart arriva una meta che resterà impressa a lungo. Drop recuperato, cariche centrali, chip a scavalcare, allargamento con finti penetranti a fissare e due contro uno finale con sponda interna. E questa volta Hourcade e il box apprezzano. Nel finale Jantjies calcia a lato dopo fallo sul breakdown. I primi quaranta si chiudono sul 13-3 Argentina.

 

L’avvio di ripresa Springboks è furioso come talvolta solo il Sudafrica sa essere. Nel giro di pochi minuti arrivano il calcio di Jantjies e la bellissima meta di Habana (ma che reverse pass di Louw) che convertita da Goosen impattano a quota 13. La reazione di casa non tarda: altra bella manovra da prima fase con break profondo, cross kick preciso e meta di Leguizamon. Passano pochi minuti e una punizione battuta veloce per poco non porta alla terza meta argentina. Il Sudafrica si salva, ma paga il dazio dei tre punti per un precedente vantaggio. A far rientrare la squadra di Coetzee a distanza di break ci pensa Steyn dalla piazzola e dopo pochi minuti gli ospiti sfiorano la meta dopo furiosa sventagliata. Il gap si accorcia ulteriormente dopo cinque minuti di interruzione per bruttissimo testa contro testa tra Hernandez costretto ad uscire in barella e il placcatore (dinamica sfortunata, ma perché Cubelli spinna e per di più verso il basso un passaggio di neanche un metro?). A realizzare la meta è du Toit che da primo ricevitore incorna, si gira e schiaccia. L’Argentina sembra aver subito il colpo ed è in balia degli Springboks. Steyn, dal cui ingresso le cose sembrano essere cambiate,  di nuovo va dalla piazzola e dà il vantaggio ai suoi. Ma non è finita. Steyn prova il drop che non va, i Pumas battono veloce la ripartenza cogliendo impreparata la difesa che concede break di 50 metri e vantaggio. Gonzalez Iglesias va dalla piazzola e non sbaglia. Finisce 26-24.

 

 

Argentina: 15 Joaquín Tuculet, 14 Santiago Cordero, 13 Matías Orlando, 12 Juan Martín Hernández, 11 Manuel Montero, 10 Nicolás Sánchez, 9 Martín Landajo, 8 Facundo Isa, 7 Juan Manuel Leguizamón, 6 Pablo Matera, 5 Tomás Lavanini, 4 Matías Alemanno, 3 Ramiro Herrera, 2 Agustín Creevy (c), 1 Nahuel Tetaz Chaparro
A disposizione: 16 Julian Montoya, 17 Felipe Arregui, 18 Enrique Pieretto, 19 Guido Petti, 20 Javier Ortega Desio, 21 Tomas Cubelli, 22 Santiago Gonzalez Iglesias, 23 Lucas González Amorosino

 

Springboks: 15 Johan Goosen, 14 Ruan Combrinck, 13 Lionel Mapoe, 12 Damian de Allende, 11 Bryan Habana, 10 Elton Jantjies, Faf de Klerk, 8 Warren Whiteley, 7 Teboho Mohoje, 6 Francois Louw, 5 Lood de Jager, 4 Eben Etzebeth, 3 Vincent Koch, 2 Adriaan Strauss (c) , Tendai Mtawarira.
A disposizione: 16 Bongi Mbonambi, 17 Steven Kitshoff, 18 Lourens Adriaanse, 19 Pieter-Steph du Toit, 20 Jaco Kriel, 21 Rudy Paige, 22 Morne Steyn, 23 Jesse Kriel.

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