Parte ufficialmente venerdì (e parte al buio) la corsa per decidere chi succederà a Connacht
Ancora poche ore e poi una nuova stagione di Pro12 inizierà. Dopo l’inattesa vittoria di Connacht della scorsa stagione, sono diverse le pretendenti che si presentano al via con l’ambizione di scalzare la squadra di Galway dal trono del torneo celtico (che per ora in Italia resta al buio).
Galles: assenti dai playoff della scorsa stagione, le Regions sono da qualche anno alla ricerca della migliore competitività. Tra le quattro squadre quella che più sembra essersi rafforzata sono gli Scarlets semifinalisti del 2013 e che in rosa potranno contare su Rhys Patchell, Jonathan Davies di rientro da Clermont e sul pilone Werner Kruger. Occhio però a Cardiff, che con Nick Williams, Matthew Morgan e Willis Halaholo può ambire a qualcosa di più del settimo posto delle ultime due edizioni. Chi vorrà certamente riscattare il 2016 sono gli Ospreys, finiti ottavi dopo la semifinale 2015. Chiude Newport, squadre sempre ostica da affrontare fuori casa ma più alla portata delle altre tre.
Irlanda: di Connacht campione in carica abbiamo già parlato, con le difficoltà di ripetersi e l’obiettivo dichiarato del sesto posto per la qualificazione in Champions. E senza Rodney Ah You, Henshaw e MacGinty non sarà facile. Leinster arriva dalla vittoria del 2014 e dalla finale persa a maggio contro la squadra di Galway, ha cambiato poco e resta una delle squadre con maggiore esperienza e qualità per giocarsi il titolo. Munster sesto lo scorso anno è alla ricerca della forma migliore, mentre Ulster con Charlie Piutau e Marcell Coetzee può arrivare in fondo e giocarsi le sue chance.
Scozia: detto ampiamente della stagione che aspetta Edimburgo, la controparte Glasgow si presenta al via nella rosa delle favorite d’obbligo per il titolo. Diversi giocatori tra cui Nakarawa e Weir hanno salutato, ma i rinforzi (tra cui Flynn e Sarto) e la pre season fanno ben sperare.
Italia: delle nostre due franchigie abbiamo scritto più volte. Treviso ha rinnovato rosa e staff tecnico con innesti mirati e che ben fanno sperare, così come l’entusiasmo e lo spirito emersi dalla pre season: ora arriva la prova del campo che confermerà o meno le sensazioni. Dall’altra parte le Zebre, divise tra la compattezza di giocatori e staff tecnico e un’instabilità societaria che nel breve periodo potrebbe addirittura cementificare maggiormente la forza del gruppo (caso Manici docet) ma i cui effetti potrebbero invece emergere alla lunga.
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