A Brisbane la fanno da padrone errori e tantissima confusione tattica. Vince la squadra meno disordinata
La prima azione è il manuale del rugby Springboks, con cariche furiose, pick and go in avanzamento i impatti sulla verticale con giusto angolo e timing che portano Whiteley in meta dopo tre minuti. Le cose migliori dell’Australia arrivano dal piede tattico di Cooper e dalla piazzola con Foley che segna i primi tre punti Wlalabies, perché almeno nel primo quarto palla in mano la squadra di Cheika è poco efficace nel mantenimento e concede due turnover. Le cose migliori per i padroni di casa arrivano senza passare per il punto d’incontro: minuto ’17, Folau recupera al volo, splendida doppia assistenza di Cooper e kerevi con break profondo ma sull’allargamento con nettissima superiorità Strauss sale da spia e intercetta, Jantjies allunga al piede e Goosen indisturbato si corre 50 metri e schiaccia. L’Australia fa il Sudafrica e preferisce la touche ai pali ma la maul è imbragata e si risolve nel quarto turnover. E’ comunque il preludio della meta: il pack di casa dà prova di forza, si resta in zona rossa e dopo serie di fasi arriva la meta di Coleman ben servito da Genia. Il momentum è positivo per Moore e compagni, che contrattaccano bene con Cooper forzando il fallo della difesa che convertito in tre punti vale il meno uno sul tabellino sul meno uno. prima del finale di tempo Jantjies sbaglia dalla piazzola e i primi quaranta si chiudono sul 14-13 Sudafrica.
In avvio di ripresa sono di nuovi i Wallabies ad imporre il proprio ritmo, con gli Springboks in 14 per il giallo ad Etzebeth. Arrivano prima il calcio di Foley che vale il vantaggio e successivamente la bella manovra da prima fase che porta Kerevi in meta, non convalidata dopo consulto con il TMO. La partita è rotta e dal minuto ’46 al ’49 inoltrato va in scena una lunghissima azione: triplo turnover, calci mal portati, gioco rotto e un paio di crampi quando finalmente Coleman entra di lato e costringe al fischio Nigel Owens. Il possesso resta soprattutto agli uomini in giallo, poco efficaci nella collisioni e che faticano ad ogni breakdown permettendo il rimpiazzarsi della difesa. Ma all’ora di gioco il pack di casa ale in cattedra: arata in mischia, lunga azione da touche con serie di pick and go e cariche che erodono metri, sull’allargamento Foley cambia splendidamente angolo e schiaccia sotto i pali. A questo punto il demerito dell’Australia è quello di non vendere metà campo tenendosi l’avversario sempre fuori dall’uscio anche per alcune scelte a dir poco sbagliate di Cooper. Il Sudafrica fiuta il nemico ma non ha il carattere, il fiato e le mani per riprendere in mano la partita. Gli ultimi sue possessi Springboks sono un improbabile incrocio Habana-du Toit e un errore di de Klerk: risultato due avanti e vittoria dell’Australia 23-17.
Australia: 15 Israel Folau, 14 Dane Haylett-Petty, 13 Samu Kerevi, 12 Bernard Foley, 11 Reece Hodge, 10 Quade Cooper, 9 Will Genia, 8 David Pocock, 7 Michael Hooper, 6 Dean Mumm, 5 Adam Coleman, 4 Kane Douglas, 3 Sekope Kepu, 2 Stephen Moore (c), 1 Scott Sio
A disposizione: 16 Tatafu Polota-Nau, 17 James Slipper, 18 Allan Alaalatoa, 19 Rory Arnold, 20 Lopeti Timani, 21 Sean McMahon, 22 Nick Phipps, 23 Tevita Kuridrani, 24 Drew Mitchell
Marcatori Australia
Mete: Coleman (27), Foley (61)
Conversioni: Foley (27, 61)
Punizioni: Foley (11, 35, 43)
Sudafrica: 15 Johan Goosen, 14 Bryan Habana, 13 Jesse Kriel, 12 Juan de Jongh, 11 Francois Hougaard, 10 Elton Jantjies, 9 Faf de Klerk, 8 Warren Whiteley, 7 Oupa Mohoje, 6 Francois Louw, 5 Lood de Jager, 4 Eben Etzebeth, 3 Lourens Adriaanse, 2 Adriaan Strauss, 1 Tendai Mtawarira
A disposizione: 16 Bongi Mbonambi 17 Trevor Nyakane, 18 Steven Kitshoff, 19 Franco Mostert, 20 Pieter-Steph du Toit, 21 Jaco Kriel, 22 Morne Steyn, 23 Lionel Mapoe
Marcatori Sudafrica
Mete: Whiteley (3), Goosen (18)
Conversioni: Jantjies (3, 18)
Punizioni: Steyn (66)
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