Il presidente del CONI Malagò ne ha parlato proprio nel piazzale davanti alla struttura. E spinge per lo ius soli sportivo
Ieri a Roma è stato presentato il Censimento degli impianti sportivi della capitale, evento che si è tenuto nel piazzale antistante uno stadio Flaminio da anni abbandonato. A menare le danze è stato il presidente del CONI Giovanni Malagò e il vero cuore degli interventi e delle discussioni è stata ovviamente la tribolata candidatura di Roma ad ospitare i Giochi Olimpici del 2024, con il Comitato Organizzatore impegnato in un lungo ed estenuante braccio di ferro con la giunta guidata da Virginia Raggi.
Un evento dove si è parlato del recupero dello stesso Stadio Flaminio, “casa” della nazionale di rugby per i primi anni del Sei Nazioni e ora in stato che definire pietoso è un eufemismo. La struttura è stata inserita dalla FIR anche nella documentazione allegata alla candidatura inviata a World Rugby per i Mondiali 2023: il dossier per le Olimpiadi, come fa sapere la Gazzetta, prevede un capitolo di spesa di 45 milioni di euro per il recupero dello stadio.
Sempre ieri il numero uno dello sport italiano ha anche ribadito il suo sostegno allo ius soli sportivo: “Se riusciremo a sdoganarlo – ha detto Malagò – vedrete quegli atleti stranieri dove li vedremo. Quelli hanno una grinta che nessuno immagina”.
Cari Lettori,
OnRugby, da oltre 10 anni, Vi offre gratuitamente un’informazione puntuale e quotidiana sul mondo della palla ovale. Il nostro lavoro ha un costo che viene ripagato dalla pubblicità, in particolare quella personalizzata.
Quando Vi viene proposta l’informativa sul rilascio di cookie o tecnologie simili, Vi chiediamo di sostenerci dando il Vostro consenso.