Il presidente della NZRU non è soddisfatto dell’abolizione dei test match di giugno
Dopo le voci che si sono rincorse in questi giorni circa la “compilazione” del nuovo calendario internazionale da rendere effettivo dopo la RWC 2019 in Giappone, a farsi sentire dalla Nuova Zelanda è direttamente il presidente della Federazione Steve Tew che ha dichiarato: “Ci sono delle consultazioni in corso, ma ancora non c’è un accordo perfetto. L’argomento va trattato con attenzione, anche perchè va definito per un lungo periodo. La vertenza più complicata da risolvere è quella dei test match di giugno“.
Per il boss neozelandese, come riporta lo Stuff infatti, l’abolizione della finestra internazionale estiva l’anno dopo la World Cup rappresenterebbe un danno economico per le federazioni dell’Emisfero Sud: “Si deve pensare non solo all’impegno fisico degli atleti, ma anche ai ricavi degli enti. I test match di giugno rappresentano per le formazioni del Sud una fonte di ricavo elevata, che in qualche modo andrebbe recuperata. Magari con degli accordi di ripartizione nei test match di novembre. Non penso solo a noi: formazioni come Tonga, Fiji, Samoa, Giappone e Stati Uniti subirebbero un forte stop nella loro crescita”.
Infine Tew non si tira indietro quando c’è da esprimersi sulla questione Top 14: “Il programma del campionato francese è il più problematico. E’ chiaro che ai proprietari dei club l’attività internazionale non stia troppo a cuore, soprattutto in quel di giugno quando il torneo è nelle sue fasi finali; ma ci si dovrà accordare anche con loro”.
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