Il torneo potrebbe non giocarsi più negli stessi week-end di quello senior: la richiesta di Galles e Scozia guarda lontano
Il Sei Nazioni, alla fine, non dovrebbe essere spostato: World Rugby sta rimettendo mano al calendario internazionale per il post-RWC 2019 e secondo le indiscrezioni raccolte dalla BBC il più importante torneo dell’emisfero nord – nonché quello con più tradizione e fascino di tutta Ovalia – non vedrà slittare il suo calcio d’inizio dall’inizio di febbraio al mese di aprile come invece si era supposto negli scorsi mesi.
Ma c’è un Sei Nazioni che potrebbe comunque subire un cambio di data: quello U20. Come racconta infatti Midi Olympique il board del torneo starebbe discutendo la possibilità di far slittare l’inizio della competizione riservata alle giovane speranze europee dopo la fine del torneo senior.
Introdotto nel 2008 per la prima volta il Sei Nazioni U20 si gioca infatti negli stessi fine settimana delle partite della competizione maggiore. Ora le federazioni di Galles e Scozia hanno chiesto di non sovrapporre più le due cose: WRU e SRU hanno infatti sottolineato che quei week-end possono diventare un momento in cui i giocatori più giovani possono aumentare in maniera quantitativamente e qualitativamente importante il minutaggio di gioco con le franchigie impegnate nella Guinness Pro12, proprio nel momento in cui queste ultime si trovano svuotate dai loro giocatori internazionali, impegnati proprio nel Sei Nazioni.
Una richiesta sensata che dà seguito a quella presentata tempo fa dalla Francia, anche se in quel caso non fu la FFR a dar vita alla richeiesta ma la lega dei club, la LNR.
Una opzione ancora in fase di studio presso la commissione “Age-Grade” del board del Sei Nazioni, ma che secondo il magazine transalpino dovrebbe essere discussa nelle prossime settimane. Se dovesse divenire concreta la riforma del torneo U20 partirebbe comunque dal 2018 e non dalla prossima edizione che scatterà come sempre in febbraio.
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