Duro sfogo dell’head coach bianconero che difende a spada tratta i suoi giocatori e lancia messaggi chiarissimi
È un Gianluca Guidi comprensibilmente nervoso e con pochi (per non dire nessuno) peli sulla lingua quello che si presenta alla conferenza stampa del post-partita tra Zebre e Connacht, incontro sospeso sul 22-10 per i bianconeri e che dovrà essere rigiocato per intero a partire dallo 0-0. Il tecnico livornese ne ha un po’ per tutti, in primis per alcune critiche piovute sulla squadra di recente: “Questi quaranta minuti testimoniano che questa squadra, quando può organizzarsi il lavoro e muoversi come vuole, la prestazione la dà sempre. Questi ragazzi sono un patrimonio del rugby italiano – dice Guidi, come riporta Tutto Rugby Tv – non permetto a nessuno di etichettarli come sono stati etichettati”. Sugli alti e bassi della sua squadra, poi, l’allenatore bianconero non usa mezzi termini nei confronti della società ducale: “Una squadra si deve organizzare. Mi sembra una cosa strana che, andando a giocare contro gli Ospreys, manchino quattro visti. Ci sono delle situazioni che capitano solo a noi, oggi (sabato, ndr) non c’era l’addetto all’arbitro mentre decidevano per il rinvio. Ci sono cose che dobbiamo imparare a fare. Così non si può competere, altrimenti, con tutto il rispetto e parlo della mia società, siamo il Cecina. E il Cecina a questi livelli non può stare. Agli sforzi dei ragazzi bisogna accompagnare altri sforzi”.
Il pensiero di Guidi, inevitabilmente, si sposta anche sulla decisione riguardante la sospensione ed il rinvio della partita: “È stata una burla – è il duro sfogo del coach – È stata veramente una cosa architettata, perché con un altro risultato sarebbe andata in maniera differente. A Galway quand’è così sono contenti e stanno con la maglia a maniche corte […] L’occasione di non farla giocare l’hanno sfruttata bene”. Il livornese torna poi a difendere i propri ragazzi, senza mancare di riservare una frecciatina alla società: “Le Zebre giocano così quando viene data loro la possibilità di fare una settimana come le ultime due, perché anche i dieci giorni in Galles sono stati di capitale importanza per amalgamare lo spogliatoio, visto che con 14 giocatori nuovi è difficile. Qua arrivano, tornano, vanno…”
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