Gli irlandesi vincono per la prima volta in Pro12 nella nuova casa dei Warriors e trovano il quarto successo consecutivo
GLASGOW – I Warriors si presentano con un cambio in panchina, l’All Black Corey Flynn al posto di Pat MacArthur come copertura di Fraser Brown al centro della prima linea, mentre Finn Russell, che proprio oggi compie 24 anni, è confermatissimo all’apertura. Non ci sono novità, invece, nei 23 annunciati da Les Kiss, DoR di Ulster, alla vigilia. C’è vento, come anticipato, e a tratti è anche forte ma, almeno nel pre-partita, non piove e il colpo d’occhio che regala lo Scotstoun Stadium (con 7351 spettatori sugli spalti) è, ancora una volta, da brividi.
I nordirlandesi, come le ultime volte che sono venuti a visitare l’ovest di Scozia, partono subito forte, mettendo la difesa dei Warriors in difficoltà e guadagnando un calcio di punizione che, però, Paddy Jackson manda clamorosamente a lato da ottima posizione. L’apertura irlandese si rifà due minuti dopo, portando avanti i suoi (0-3) con un calcio da quaranta metri a punire la seconda scorrettezza scozzese, poco prima che la pioggia inizi a scendere sul perfetto terreno di gioco. Il pallone inizia a diventare ingestibile ma non per Ulster, che all’8′ trova la prima meta della gara con Jared Payne. Il direttore di gara, il gallese Ian Davies, si consulta però col TMO e non solo annulla la marcatura dell’estremo irlandese, ma mostra il cartellino giallo a Iain Henderson colpevole di un placcaggio pericoloso su Tommy Seymour in una ruck dentro i 22m scozzesi.
In superiorità numerica, i Warriors faticano comunque a guadagnare terreno – portandosi nella metà campo avversaria solo quando Paddy Jackson sbaglia un calcio di avanzamento mandando l’ovale direttamente in touche dai propri 10m.
Ulster va in meta ancora, al 15′, con Darren Cave e stavolta il direttore di gara conferma la marcatura. Il centro va in tuffo nell’angolo sotto il South Stand a chiudere un’azione nata sulla fascia opposta da uno spunto di Charles Piutau che semina il panico nella difesa scozzese. Paddy Jackson, da posizione molto angolata, manca la trasformazione ma il tabellone luminoso dice 0-8 al 16′.
La reazione dei Warriors è rabbiosa e due minuti dopo gli scozzesi sono già oltre la linea. Gli scozzesi conquistano una punizione e calciano fuori, gestendo bene il possesso e andando in meta con Gordon Reid che trova il pick-and-go giusto a beffare la difesa di Ulster, andata in difficoltà per la prima volta nel match. Russell trasforma e riduce il distacco ad una sola lunghezza, 7-8, quando Henderson torna in campo dal sin-bin e il gioco, poco dopo, si ferma per consentire i soccorsi a Greg Peterson. Il seconda linea statunitense lascia il campo in barella per un problema alla spalla e Townsend è costretto a rivoluzionare il pack dei Warriors; l’head coach inserisce Corey Flynn, spostando Fraser Brown in terza linea e Uanivi nella sua più naturale posizione in seconda linea.
La gara è, adesso, è un po’ confusa e molto spigolosa, con entrambe le squadre che cercano di vincere lo scontro fisico – Ah You e Piutau si mettono in evidenza sotto questo aspetto, mentre i Warriors devono sostituire Reid al 28′ per un colpo alla testa, e Uanivi alla mezz’ora. Nell’azione successiva Ulster va in meta con Rob Herring, ma Davies chiama ancora in causa il TMO che, per la seconda volta, annulla la marcatura degli Ulstermen – stavolta per velo di Ah You che letteralmente trascina oltre la linea il compagno di squadra ma copre la sua avanzata, staccatosi dalla maul, in maniera irregolare.
Leonardo Sarto, finora eccellente in fase difensiva, arriva in ritardo su Piutau e ferma irregolarmente l’avanzata dell’ala nordirlandese. Davies chiama ancora in causa il TMO prima di concedere una meta tecnica ad Ulster e mostrare all’ala italiana il cartellino giallo per “fallo professionale”. Paddy Jackson trasforma e manda i suoi a riposo avanti, sul 7-15.
La ripresa si apre come si era chiusa la prima frazione, ovvero sotto una pioggia battente, con i Warriors in attacco ma in grosse difficoltà in fase di costruzione e con entrambe le squadre che commettono numerosi errori di handling. Ulster, con un Rory Best in più in campo, gioca d’attesa e colpisce alla prima occasione, ma viene ancora una volta fermato dal TMO. Paddy Jackson recupera l’ovale in un raggruppamento e si fa tutto il campo ma viene fermato dal prodigioso recupero di Tommy Seymour; Davies si affida ancora alle riprese televisive che evidenziano un fuorigioco di Wilson al breakdown e assegna una punizione ai Warriors, che Russell calcia tra i pali per il 10-15.
Sarto non torna in campo perchè viene sostituito da Rory Hughes quando, al 48′, ha scontato i dieci minuti di penalità; la buona gara del nazionale italiano è stata, inevitabilmente, ‘macchiata’ dalla meta tecnica ma senza il suo intervento, Ulster sarebbe andato comunque quasi sicuramente in meta.
Oltre la linea, però, ci vanno i Warriors perchè Ulster, adesso, ha un momento di buio totale. Dopo aver chiuso, per l’ennesima volta, i Glaswegians nei propri 22m, Olding si fa scappare il calcio di liberazione di Hogg e dalla mischia nasce l’azione che porta Seymour in meta – ultimo passaggio di Stuart Hogg, che si infila tra due avversari prima di servire il compagno.
Russell è perfetto e i Warriors passano in vantaggio per la prima volta, al 59′, sul 17-15. Il vantaggio scozzese dura solo due minuti, perchè nell’azione successiva, in velocità e fatta di numerosi passaggi, Paddy Jackson va finalmente in meta, in tuffo contro il palo, prima di trasformare riportando i suoi avanti (17-22) quando si entra nell’ultimo quarto di gara.
Al 65′ i Warriors costruiscono un’azione che dura quasi cinque minuti ma che si spegne per il turnover della difesa nordirlandese ad un palmo dal linea di meta. Al 70′ Matt Fagerson fa il suo debutto (a 18 anni e 69 giorni), il più giovane Warrior da quando John Barclay esordì nel 2004 e il secondo Warrior più giovane di sempre. Townsend è costretto a gettare nella mischia i suoi ragazzi meno esperti ma la gara, i Warriors, non la perdono certo per colpa loro; Ulster ha meritato il successo e si è messo in difficoltà da solo con cinque minuti di ‘follia’, senza i quali la gara sarebbe stata chiusa con largo anticipo. I nordirlandesi restano imbattuti, e conquistano il quarto successo consecutivo (17-22).
Ulster aveva già vinto allo Scotstoun Stadium, ma nell’allora Heineken Cup. Correva l’anno 2012, era ottobre, e gli Ulstermen ricominciavano la rincorsa all’Holy Grail europeo dopo la brutta sconfitta patita il maggio precedente contro Leinster a Twickenham.
Ma, in Pro12, mai la Province di Belfast è stata capace di lasciare la nuova casa dei Warriors con un sorriso. Prima di stasera.
Glasgow Warriors: 15. Stuart Hogg 14. Leonardo Sarto 13. Mark Bennett 12. Alex Dunbar 11. Tommy Seymour 10. Finn Russell 9. Henry Pyrgos (Co-Capitano) 1. Gordon Reid 2. Fraser Brown 3. Zander Fagerson 4. Greg Peterson 5. Jonny Gray (Co-Capitano) 6. Tjiuee Uanivi 7. Lewis Wynne 8. Ryan Wilson
A disposizione: 16. Corey Flynn 17. Alex Allan 18. Sila Puafisi 19. Sam Thomson 20. Matt Fagerson 21. Ali Price 22. Nick Grigg 23. Rory Hughes
Marcatori Glasgow Warriors
Mete: Reid (18′), Seymour (57′)
Conversioni: Russell (19′, 58′)
Punizioni: Russell (47′)
Ulster Rugby: 15 Jared Payne 14 Louis Ludik 13 Darren Cave 12 Stuart McCloskey 11 Charles Piutau 10 Paddy Jackson 9 Ruan Pienaar 1 Andy Warwick 2 Rob Herring (C) 3 Rodney Ah You 4 Alan O’Connor 5 Franco van der Merwe 6 Iain Henderson 7 Sean Reidy 8 Roger Wilson
A disposizione: 16 Rory Best 17 Callum Black 18 Ross Kane 19 Pete Browne 20 Clive Ross 21 Paul Marshall 22 Stuart Olding 23 Rob Lyttle
Marcatori Ulster Rugby
Mete: Cave (15′), meta tecnica (38′), Jackson (61′)
Conversioni: Jackson (39′, 62′)
Punizioni: Jackson (5′)
di Matteo Mangiarotti
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