Il presidente onorario della FIR si esprime sulla situazione del rugby a Parma
Prima giocatore, poi dirigente, presidente della FIR e membro del consiglio internazionale di World Rugby, da cui a fine anno si congederà. Tutto questo è Giancarlo Dondi, nato a Parma, e che in un intervista fotografa la situazione del rugby ducale: “Quando penso che Piacenza, Viadana e Reggio Emilia sono in Eccellenza e Parma, che è stata la madre queste società, non c’è…una domanda bisognerebbe farsela e cercando di approfondire – continua dalle pagine della Gazzetta di Parma – forse si arriva alla soluzione”.
Poi, stuzzicato sulla situazione attuale delle Zebre nel Pro12, risponde: “Io sono sempre stato incolpato di aver fatto poco per Parma e molto per fuori. Forse avranno avuto anche ragione. Con la Cittadella del Rugby, un centro federale di ottimo livello, ho cercato di rimediare. E ora ci sono le Zebre. Con la mia esperienza speravo di essere utile anche per la società di Parma cui è normale essere legati. E’ un fattore interessante, si vedono partite di alto livello, anche spettacolari, pur se non vinciamo tantissimo. Ma l’ultima stagione è stata confortante.
Io dissi – afferma virando sugli aspetti societari della franchigia – che il presidente non l’avrei mai fatto ma che potevo dare una mano per crescere; forse sono stato presuntuoso io. Adesso ci sono delle cose che devono sistemare se vogliono avere un avvenire. So che stanno cercando di darsi una diversa struttura e questo mi fa molto piacere, perchè è il primo passo per rendere una società appetibile a chi vuole investire in un mondo bello e importante come quello in cui sono le Zebre, poichè il professionismo ha bisogno anche di finanza. Io sono fiducioso”.
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