Le italiane nella coppa regina per club: un cammino a doppia velocità

Dal ’97 al 2005 i risultati migliori delle rappresentanti azzurre. Poi, un brusco calo nelle vittorie e nelle mete realizzate

ph. Action Images

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Ancora una settimana e poi prenderà ufficialmente il via l’edizione 2016/17 della Champions Cup, torneo principe dell’Emisfero Nord per club e appuntamento tra i più attesi dagli appassionati di tutta Ovalia. A difendere i colori italiani saranno le Zebre, che grazie alla miglior posizione rispetto a Treviso al termine della scorsa stagione celtica hanno guadagnato l’automatica qualificazione alla coppa regina, “costringendo” i Leoni a partecipare alla Challenge Cup. Il sorteggio almeno sulla carta non è stato clemente per la squadra di Guidi, con le corazzate Wasps (e si inizia col botto alla Ricoh Arena) e Tolosa, e l’ancora incognita Connacht (alla ricerca della forma migliore dopo il trionfo celtico e avversario ora come ora alla portata, pioggia e bizzarrie arbitrali permettendo). A prescindere dal regolamento che riserva un posto nella coppa principe alle squadre meglio qualificate di ciascuna federazione coinvolta nel Pro12 (conquistare le cose in modo assoluto e non relativo toglierebbe un’argomentazione, per altro valida e legittima, a chi resta escluso nonostante il miglior piazzamento in classifica), confrontare i risultati della squadre italiane in Champions e nell’ex Heineken Cup può essere uno dei metodi (tutti parziali, precisiamo subito) attraverso cui valutare lo stato di salute del rugby di club italiano in determinanti momenti storici, dagli anni prima dell’ingresso nel Sei Nazioni fino alla svolta celtica.

 

L’approfondimento non prende in considerazione la prima e la seconda edizione dell’Heineken Cup (1995/96 e 1996/97) per il numero di squadre di ciascun girone (tre in quella inaugurale a cui non parteciparono i club inglesi, cinque nella successiva): dal 1997 al 2013 sono invece sempre state quattro le formazioni di ciascuna Pool con partite di andata/ritorno. Per i colori azzurri, le edizioni migliori furono proprio le prime: il record di 4 vittorie è del 1998/99 (3 Treviso e 1 Petrarca), a cui seguono le 3 raggiunte due volte (1997/98 e 2004/05) e infine il doppio successo nel 1999/00 e nell’edizione 2002/03. Dall’edizione 2004/05 in poi mai si è superato il singolo successo nella stessa annata e solo nel 2011/12 è stato affiancato da un pareggio. Per il resto, sette edizioni con un solo sorriso e quattro senza vittorie (2005/06, 2008/09, 2013/14 e 2015/16, quest’ultima con una sola squadra italiana dopo il cambio di denominazione e il ritorno a venti squadre). 16 delle 23 vittorie ottenute nell’arco di tempo considerato sono arrivate dal 1997 al 2005 ed è in questo arco di tempo che si sono registrati i record per quanto riguarda le mete segnate (33 nel 1997/98, 26 nel 2003/04 , 25 nel 2002/03 e 24 nel 2004/05). E proprio il dato sulle marcature subisce dopo il 2005 un netto calo: per quanto riguarda quelle realizzate, la media è di 1.73 a partita prima e 1.2 dopo, mentre quelle subite rimangono pressoché invariate (da 5.1 a 5.2). Il dato complessivo sui punti realizzati a partita è invece di 16.7 dal 1997 al 2005, 12.7 dal 2005 ad oggi, quello dei subiti invariato vicino a quota 40.

 

 

Record vittorie: 4 98/99, 3 97/98 e 04/05, 2 99/00 e 02/03.
Edizioni senza vittoria: 00/01, 05/06, 08/09, 13/14, 15/16
Mete realizzate a partita (dato prima e dopo edizione 2004/05): 1.73-1.2
Punti realizzati a partita (dato prima e dopo edizione 2004/05): 16.7-12.7
Mete subite a partita (dato prima e dopo edizione 2004/05): 5.1-5.2
Punti subiti a partita (dato prima e dopo edizione 2004/05): 39-38

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