In mediana e prima linea il prossimo quadriennio sembra già avere nome e cognome
Coach O’Shea ha scelto i convocati per i Test Match di novembre che vedranno l’Italrugby affrontare All Blacks, Sudafrica e Tonga. Venti dei trenta giocatori convocati hanno partecipato al tour delle Americhe che ha segnato l’esordio del Commissario Tecnico irlandese sulla panchina azzurra; a questi si aggiungono tre senatori (Parisse, Ghiraldini e Zanni), altrettanti esordienti e importanti rientri da lunghi infortuni.
Confermati i piloni partiti per la spedizione Oltreoceano e di cui non aveva fatto parte Zanusso, che a giugno era stato convocato per poi invece “rimanere a Treviso e lavorare sulla propria condizione fisica” ed essere sostituito da Sami Panico, pilone del Calvisano confermato anche per questa tornata internazionale. A tallonatore torna Ghiraldini, infortunatosi prima della partenza per l’Argentina, e completa il reparto Gega preferito a Fabiani e D’Apice. In seconda rientrano Biagi e Furno, entrambi out a giugno per infortunio, mentre in terza linea rispetto a giugno mancano Barbieri e Steyn e ci sono capitan Parisse, Minto e Zanni, con il flanker capitano della Benetton a questo punto in rientro dall’infortunio al ginocchio. I vari Lazzaroni, Barbini (al momento infortunato), Jacopo Sarto e Federico Ruzza (non chiamato a giugno causa infortunio) troveranno minuti importanti e consecutivi con Zebre e Benetton a ridosso, dopo e durante la finestra di novembre.
Parecchie novità a numero nove, dove mancano Alberto Lucchese e Palazzani, quest’ultimo impiegato da O’Shea contro Stati Uniti e Canada e che faceva della duttilità (mediano di mischia ed estremo) un proprio punto di forza. Il nuovo che avanza, in un ruolo molto delicato, ha il nome di Marcello Violi rientrato sabato scorso dopo l’infortunio al ginocchio e Giorgio Bronzini, al primo anno celtico e tra le sorprese più piacevoli del difficile avvio di stagione della Benetton. Nessuna sorpresa ad apertura, spot più che coperto con Canna e Allan, mentre ai centri non c’è Castello che proprio a giugno a Santa Fè ha debuttato a livello internazionale. Nel triangolo allargato, dove Padovani dovrebbe occupare lo spot di estremo, è stato chiamato Buondonno (stesso discorso di Bronzini) e non Venditti.
“Io devo garantire anche il futuro del movimento“, aveva dichiarato O’Shea nel corso della presentazione del campionato Eccellenza a fine settembre. E guardando all’età dei giocatori, la strada verso la Rugby World Cup 2019 in diversi reparti è tracciata. Per quanto riguarda la mediana Violi e Allan hanno 23 anni, Canna 24. In prima linea (ruolo più “tardivo”) sono tutti nati negli anni Novanta i vari Ceccarelli (’92), Gega(’90), Panico (’93) e Ferrari (’94), mentre Lovotti è del 1989. Nella linea veloce citiamo Padovani (’93), Buondonno (’92) e Boni (’93). La terza linea è il reparto in cui forse la coperta è più lunga, mentre necessari saranno nuovi inserimenti in seconda linea (Geldenhuys (’81) e Biagi (’85)), in attesa dell’eleggibilità del seconda linea delle Zebre Koelegenberg (’94), in Italia da metà dicembre 2015.
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