L’assistant coach degli Azzurri si complimenta con i ducali. E fissa l’asticella all’ 80/90%
La Nazionale azzurra ha ripreso gli allenamenti all’Acqua Acetosa per preparare l’esordio nella finestra di novembre in programma il 12 novembre all’Olimpico contro gli All Blacks. In mattinata la squadra si è dedicata a recupero e skills a cui è seguita la seduta collettiva agli ordini di coach O’Shea. Mercoledì è previsto il ritorno al club per gli impegni dei giocatori Azzurri nei rispettivi campionati.
A parlare dalla Capitale è stato l’assistant coach Mike Catt, che è partito dalla vittoria di Edimburgo delle Zebre: “Vincere è bello e piace a tutti, bisogna riconoscere allo staff tecnico delle Zebre ed ai giocatori il merito per aver portato a casa la vittoria dopo il raduno dei giorni precedenti ed il lungo viaggio per la Scozia“. Il discorso si è spostato poi sul rapporto di collaborazione che prosegue con gli staff delle franchigie: “Siamo tutti qui per dare ai giocatori gli strumenti per raggiungere l’obiettivo, poi la performance è nelle loro mani. Ma più strumenti diamo loro, più facciamo comprendere il perché di determinate scelte sul campo, più avranno possibilità di successo […] Ognuno deve capire il proprio ruolo specifico in relazione al rugby che vogliamo giocare, dobbiamo crescere tutti insieme: allenatori, giocatori, Club”.
A proposito invece degli aspetti più tecnici, Catt si è focalizzato sulla percentuale al piede: “Aumentare la percentuale di realizzazione dei calciatori è il primo aspetto: abbiamo degli ottimi giocatori, davvero eccellenti, ma per vincere i test dobbiamo portare la nostra media realizzativa sui calci piazzati intorno all’80/90%. Diversamente, non è possibile vincere un test match. E’ un percorso, richiede tempo, non accade dall’oggi al domani”. Una parola infine sugli All Blacks, “l’unica squadra a giocare bene vincendo con continuità. L’unica. Perché tutti capiscono completamente cosa stanno facendo sul campo, ed il motivo per cui lo fanno. E perché alle spalle hanno un intero sistema, tutto un Paese, che lavora con un unico obiettivo: far sì che la Nazionale di rugby sia, costantemente, la migliore al mondo”. Il loro gioco? “Non è vero che la Nuova Zelanda gioca soltanto palla in mano: calciano molto, ma lo fanno sempre nel momento giusto. Questo è capire completamente cosa si stia facendo”.
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