La lega chiude al torneo celtico. E la federazione ha le mani legate
Due importanti notizie arrivano da un lungo post Facebook pubblicato sul profilo ufficiale di Pro Rugby North America, la giovane lega pro statunitense che la scorsa stagione ha organizzato la prima edizione del Pro Rugby, il torneo a cui hanno partecipato cinque squadre e che è stato vinto da Denver. E in entrambi i casi, il giudizio è di netta chiusura e di continuare sulla strada intrapresa.
Canada nel Pro Rugby: fin dal lancio del nuovo torneo domestico a stelle e strisce, era chiaro l’obiettivo di espandersi coinvolgendo anche squadre canadesi a partire dalle edizioni successive. Il comunicato stampa/post diffuso dalla lega statunitense, dice invece che le trattative per installare due club (uno a Toronto e uno a Vancouver) si sarebbero arenate per volontà della federazione canadese, convinta che “dato il piccolo numero di mercati potenzialmente interessati in Canada, non avrebbe senso ospitare una competizione non domestica”.
Stati Uniti nel Pro12: secco dietrofront anche su questo fronte, dopo che più e più volte si era parlato di un interessamento del Board celtico Oltreoceano. “Pro Rugby è nato per formare giocatori e allenatori – si legge – E introdurre una competizione non domestica può solo inficiare questo processo”. E poi ancora: “Il Pro12 non ha un valido business plan. Non c’è nessun mercato della North East Coast in grado di adattarsi alla loro stagione sportiva. L’idea di unire tra loro squadre (per esempio NY/Houston e Toronto/Vancouver) non ha mai funzionato”. Infine, un riferimento all’Italia: “L’esperienza italiana nel Pro12 dimostra quali siano le questioni che il Board celtico deve affrontare (e noi siamo quattro volte più lontani)”.
Ricordiamo infine che Pro Rugby è una lega e non è certo voce della federazione statunitense. Ma il consenso di Pro Rugby è necessario per qualunque modifica alle competizioni che coinvolgono il rugby Union professionistico giocato sul territorio degli Stati Uniti. Insomma, se la federazione vuole aprire al Pro12 deve prima avere il placet della Lega. Una situazione per noi europei magari bizzarra, ma non per il modello sportivo americano dove le leghe hanno un forte potere decisionale (sono per l’appunto denominate Super Leghe), data l’assenza di un sistema piramidale di tipo federale sia a livello nazionale che extra nazionale.
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