I Wallabies vincono la RWC 1999. Poi i Test Match dell’Italia e quelle prestazioni di Porta e Wilkinson
Nuova settimana e nuovo viaggio alla scoperta del calendario ovale e della storia del rugby.
5 novembre
1988: prima partita da capitano per l’Inghilterra di Will Carling, che chiuderà la carriera internazionale con 72 caps dal 1988 al 1997. L’esordio da leader della squadra è la vittoria per 28-19 contro l’Australia a Twickenham.
1999: il tecnico della Nuova Zelanda John Hart lascia la guida degli All Blacks dopo la sconfitta nella finalina iridata ai danni del Sudafrica. Ma il coach era già sotto pressione dopo aver perso la semifinale contro la Francia.
6 novembre
1952: all’età di 21 anni e dopo 3 caps con il Galles, Lewis Jones passa al professionismo del rugby league firmando con Leeds. Il costo dell’operazione, al tempo record, è di 5.000 sterline.
1999: l’Australia sale sul trono di Ovalia grazie alla vittoria per 35-12 in finale contro la Francia al Millennium Stadium. Le mete Wallabies arrivano da Owen Finegan e Ben Tune, mentre dal piede di Matt Burke arrivano sette punizioni.
7 novembre
1958: l’Italia in tour Oltremanica ottiene a Cork la vittoria contro Highfield Rugby. Finisce 5-3, con calcio decisivo di Nando Barbini.
1987: Hugo Porta realizza 23 punti per l’Argentina nella vittoria per 27-19 contro l’Australia a Buenos Aires. Dopo il pareggio della settimana precedente, i Pumas si aggiudicano così la vittoria nella serie. Ecco l’atmosfera che si respirava quel giorno sugli spalti.
2011: i Saracens e Wigan Warriors (club di rugby League) annunciano una partnership tecnica che riguarda gli staff delle due squadre ma anche i giocatori delle rispettive accademie e l’opportunità per alcuni di questi di cambiare codice per fare nuove esperienze tecniche.
8 novembre
1986: in un incontro molto fisico a Tolosa, preludio della prima finale iridata dell’anno successivo, la Nuova Zelanda batte 19-7 la Francia. A segno per i tutti neri vanno Buck Shelford in meta e Kieran Crowley, attuale coach della Benetton, al piede.
1997: a Buenos Aires i Pumas battono 18-16 l’Australia di John Eales, che schiera quel giorno Stephen Larkham, Ben Tune, Owen Finegan, Joe Roff e Tim Horan. Tra i padroni di casa gran prestazione di Agustin Pichot.
2003: ai quarti di finale iridati, la Nuova Zelanda batte 29-9 il Sudafrica a Melbourne. Per i tutti neri vanno in meta Leon MacDonald, Keven Mealamu e Joe Rokocoko. Quello stesso giorno l’Australia batte 33-16 la Scozia e avanza in semifinale.
2008: a Padova l’Australia batte l’Italia 20-30. L’unica meta azzurra è di Mirco Bergamasco, a cui si aggiungono i punti al piede di Marcato e Orquera.
2014: ad Ascoli grazie alle mete di Favaro e Parisse l’Italia batte Tonga 24-13.
9 novembre
1969: a Catania l’Italia è battuta 8-22 dalla Francia B nella sfida di Coppa Fira. Per gli Azzurri meta di Conforto e piede di Pacifici e Michelon.
1985: il Galles concede per la prima volta il cap alle Fiji, sconfitte 40-3 a Cardiff.
2002: l’Inghilterra batte 31-28 la Nuova Zelanda a Twickenham in una partita entrata nella storia del rugby inglese. 20 punti per i padroni di casa arrivano dal piede di Jonny Wilkinson (meta, tre conversioni, due punizioni e un drop).
2003: l’irlandese Keith Wood gioca la sua ultima partita internazionale nella sconfitta contro la Francia nella semifinale di Rugby World Cup giocata a Melbourne, dove finisce 43-21 per i Bleus. Per Wood in carriera ci sono 63 caps internazionale (58 con l’Irlanda e 5 con i Lions).
2013: l’Australia batte Italia 50-20 all’Olimpico di Torino, nel match che segna l’esordio di Allan e il cinquantesimo cap di McLean.
10 novembre
1933: nasce a Pihama Don Clarke, che verrà soprannominato “The Boot” per la precisione al piede. Collezionerà 31 caps con gli All Blacks dal 1956 al 1964.
1945: a Rapallo le South African Forces battono 30-5 le beat New Zealand Forces.
1990: dopo 66 caps internazionali, Hugo Porta gioca la sua ultima partita internazionale. A Murrayfield i Pumas sono sconfitti 49-3 dalla Scozia e Porta esce per infortunio dopo appena un quarto d’ora di gioco.
2012: a Brescia l’Italia batte Tonga 28-23. per gli Azzurri mete di Cittadini, Ghiraldini e una di penalità, oltre al piede di Burton.
11 novembre
1962: la Francia, campionessa in carica del Cinque Nazioni, è battuta 3-0 dalla Romania a Bucarest.
1978: una penalità assegnata all’ultimo minuto me che scatenò le proteste dei padroni di casa, permette alla Nuova Zelanda di battere 13-12 il Galles all’Arms park di Cardiff.
2000: a Rovigo il Canada batte l’Italia 22-17. L’unica meta azzurra è di Manuel Dallan.
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