Dieci su dieci nel 2016 per gli uomini di Eddie Jones, letali nel punire i tanti errori difensivi degli Springboks
Gli Springboks scendono in campo con le idee ben chiare: trasformare in punti ogni occasione possibile. E dopo 7′ infatti gli ospiti sono già sullo 0-6 grazie al piede di Lambie, prima con una punizione dalla distanza e poi con un drop. Sudafricani che appaiono più reattivi nelle battute iniziali, ma gli uomini di Eddie Jones sanno essere letali e alla prima occasione vanno a marcare con un pregevole schema da touche: due decoy runner inglesi stringono la difesa sudafricana, Yarde e Brown muovono velocemente al largo e trovano le gambe di Jonny May, che sprinta alla bandierina per il 7-6. Gli Springboks non si scompongono e continuano a martellare con i propri ball carrier, mentre Lambie in sala comandi dirige le operazioni: al 20′ è proprio un cross kick dell’apertura ad impensierire la difesa inglese, che sventa il pericolo con Yarde. L’arbitro ritorna sul vantaggio e lo stesso Lambie firma il sorpasso. Gli ospiti però cominciano a concedere campo e possesso agli inglesi, dominati in mischia fin qui ma capaci di mettere in difficoltà gli avversari con un gioco molto più vario ed incisivo, che la difesa sudafricana soffre con il passare dei minuti. Al 34′ Farrell riporta avanti i suoi, mentre al 36′ i padroni di casa operano il primo vero strappo. Su un contrattacco, Daly scavalca la difesa con un calcetto su cui si avventano Brown e Lawes; il primo non controlla l’ovale, il secondo sì e festeggia con la meta del 17-9 il 50esimo cap. Il XV della Rosa è l’unico in campo ora, il Sudafrica è in balìa dell’avversario e allo scadere ci pensa Daly ad allungare ancora con un penalty da metà campo (20-9).
Se il finale del primo tempo era da dimenticare per gli Springboks, l’inizio della ripresa è semplicemente da dimenticare. Al 44′ Youngs trova un’autostrada intorno al raggruppamento (incredibilmente senza guardie in maglia verde) e la sfrutta a pieno, fissa un uomo e serve Ford che vola in meta per il 27-9. Il momentum è sempre favorevole all’Inghilterra, che al 49′ scollina quota 30 con Farrell. Gli uomini di Eddie Jones provano a rallentare e a gestire in maniera più ragionata l’ovale, ma un’improvvisa fiammata Springboks riaccende il match: splendido il lavoro di Whiteley al largo, abile a servire con un (dubbio) offload Goosen per la meta del 30-14 al 59′. Il Sudafrica però conferma la scarsa continuità nel scorso degli ottanta minuti e torna ad essere prevedibile ed inefficace, oltre a mettere in mostra una difesa troppo spesso immobile e decocentrata. Ad approfittarne al minuto 67 è ancora Ben Youngs, il cui break questa volta favorisce Farrell per il 37-14 che chiude definitivamente i conti. Nel finale sono gli Springboks i protagonisti, alla ricerca della meta con l’orgoglio: marcatura che arriva proprio all’ultimo minuto con Le Roux. Finisce 37-21.
Inghilterra: 15 Mike Brown, 14 Marland Yarde, 13 Elliot Daly, 12 Owen Farrell, 11 Jonny May, 10 George Ford, 9 Ben Youngs, 8 Billy Vunipola, 7 Tom Wood, 6 Chris Robshaw, 5 Courtney Lawes, 4 Joe Launchbury, 3 Dan Cole, 2 Dylan Hartley, 1 Mako Vunipola
A disposizione: 16 Jamie George, 17 Joe Marler, 18 Kyle Sinckler, 19 Dave Attwood, 20 Nathan Hughes, 21 Danny Care, 22 Ben Te’o, 23 Jonathan Joseph
Marcatori Inghilterra
Mete: May (11), Lawes (36), Ford (44), Farrell (67)
Conversioni: Farrell (11, 36, 44, 67)
Punizioni: Farrell (34, 49), Daly (40)
Sudafrica: 15 Willie le Roux, 14 Ruan Combrinck, 13 Francois Venter, 12 Damian de Allende, 11 JP Pietersen, 10 Pat Lambie, 9 Rudy Paige, 8 Warren Whiteley, 7 Pieter-Steph du Toit, 6 Willem Alberts, 5 Lood de Jager, 4 Eben Etzebeth, 3 Vincent Koch, 2 Adriaan Strauss, 1 Tendai Mtawarira
A disposizione: 16 Bongi Mbonambi, 17 Steven Kitshoff, 18 Lourens Adriaanse, 19 Franco Mostert, 20 Nizaam Carr, 21 Faf de Klerk, 22 Johan Goosen, 23 Lionel Mapoe
Marcatori Sudafrica
Mete: Goosen (59), Le Roux (80)
Conversioni: Combrinck (80)
Punizioni: Lambie (4, 21)
Drop: Lambie (7)
di Daniele Pansardi
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