La gara, combattutissima e molto tattica, del BT Murrayfield si chiude sul 19-16. Jonny Gray man of the match
EDIMBURGO – Le squadre scendono in campo senza cambi rispetto agli effettivi annunciati in settimana, con Nicolas Sanchez conquista il 50esimo cap con la maglia albiceleste. Bellissimo spettacolo di luci poco prima dell’ingresso in campo delle squadre, con il BT Murrayfield che si “spegne” a creare una grande atmosfera. La storica vittoria dell’Italia contro gli Springboks di oggi pomeriggio mette qualche pensiero in più nelle teste degli scozzesi, in chiave-ranking World Rugby, caricando ulteriormente di significato questa gara. Un successo scozzese oggi metterebbe nei guai i Pumas, che hanno già perso due posizioni con la sconfitta di Cardiff di sabato scorso.
La Scozia entra in campo decisa e mette subito alle corde gli avversari, passando in vantaggio dopo due minuti con un piazzato di Laidlaw da quaranta metri e scegliendo la penal’touche nell’azione successiva a punire due scorrettezze avversarie al breakdown – la seconda, però, non dà i risultati sperati. Il pack argentino (curiosità, in vantaggio di un solo kg, 882 contro 881, rispetto a quello scozzese) si impone nella prima mischia chiusa e la gara, dopo il sussulto iniziale, inizia a prendere la sua fisionomia perchè i Pumas, dopo qualche difficoltà iniziale, trovano il loro equilibrio – bravo attorno al 20′ in due occasioni Landajo a cercare e trovare la giocata veloce, che però si spegne contro il muro scozzese.
È però ancora la Scozia a mettere punti a referto, ancora con Laidlaw dalla piazzola stavolta a premiare il lavoro del suo pack in chiusa al 27′, portando i Dark Blues avanti 6-0.
Nel ribalatamento di fronte i Pumas vanno vicinissimi alla meta, ma dopo qualche fase combattutissima sui 5m scozzesi, l’ovale viene tenuto alto; l’azione era nato da uno sfondamento di Orlando, che si fa venti metri palla in mano prima di scaricare su Hernandez che serve Cordero con un delizioso offload. I Pumas spingono ancora, ma la difesa scozzese risponde ancora alla grande ricacciando il pericolo oltre la linea dei 10m ed alleggerendo la pressione che stava raggiungendo il momento-critico.
Al 38′ l’Argentina scegli di calciare da quaranta metri, dopo che Watson non ha rilasciato un avversario. Sanchez è perfetto e accorcia le distanze sul 6-3, risultato con cui le squadre vanno a riposo al termine di una prima frazione non spettacolare ma molto tattica e combattuta, in cui entrambe le squadre hanno dovuto lottare per conquistare ogni centimetro di territorio.
I Pumas trovano il pareggio (6-6) subito con un piazzato di Sanchez – per fuorigioco di Dell in ruck – dopo quattro minuti giocati tutti nella metà campo scozzese. Creevy non rotola via da un raggruppamento e regala una punizione alla Scozia, ma adesso l’inerzia del match è nelle mani – sapienti – di Hernandez e compagni, che non a caso trovano la meta con Orlando al 49′ al termine della prima azione giocata in velocità, col centro che recupera sulla fascia sinistra d’attacco un passaggio al piede delizioso del ‘Mago’ e batte un impreciso Hogg prima di andare in tuffo oltre la linea. Sanchez trasforma e al 50′ Los Pumas conducono, 6-13.
La Scozia ha però una reazione da grande squadra e si riporta subito sotto, trovando la meta al 53′ con Sean Maitland che sfrutta un’avanzata clinica e prepotente di Huw Jones, che offre all’ala l’offload mandandolo oltre la linea all’altezza della bandierina sotto l’East Stand. Laidlaw è perfetto da posizione molto angolata, e la Scozia riporta la gara in parità, al 55′, sul 13-13.
Dopo cinquanta minuti di grande tatticismo, la gara è finalmente decollata e i 50481 spettatori presenti sugli spalti, pubblico-record per questa sfida, spingono le squadre in campo nella mezz’ora decisiva.
Il pack argentino manda Sanchez ancora dalla piazzola, con l’apertura che non tradisce la fiducia e riporta avanti i Pumas al 62′ (13-16), ch si addormentano però quando il drop di Russell riprende il gioco e per poco – Brown sbaglia il lancio in touche, dove si era rifugiato Hernandez – non pagano carissima la distrazione. L’Argentina non riesce però a scrollarsi la Scozia di dosso, che trova il pareggio (16-16) al 67′ con un piazzato di Laidlaw – infrazione di Creevy al breakdown, ma ai Pumas poteva andare decisamente peggio.
Una leggerezza di Russell sulla metà campo per poco non mette in difficoltà la difesa, con Hogg costretto ad inseguire l’ovale calciato in avanti dai Pumas che avevano recuperato l’ovale perso da Watson sulla metà campo, ma la gara entra negli ultimi dieci minuti in assoluto equilibrio.
Senatore, da poco in campo, fa crollare volontariamente la maul scozzese placcando il saltatore e regalando alla Scozia la chance, a tre minuti dallo scadere, di indirizzare la gara. Laidlaw va dalla piazzola, ma spedisce l’ovale sul palo. La Scozia è più reattiva e mantiene il possesso, mettendo pressione alla difesa argentina ma sbagliando la chiamata, perchè il riciclo di Laidlaw per il drop di Russell viene letto in anticipo dai Pumas che salgono bene e murano il tentativo dell’apertura dei Warriors.
La Scozia ha l’ultimo possesso e continua a spingere, trovando al 81’56” il calcio di punizione decisivo in un raggruppamento poco fuori dai 22m – per la disperazione di coach Hourcade nel box tecnico. Il Murrayfield trattiene il fiato, spingendo l’ovale calciato dal capitano scozzese tra i pali. La Scozia vince 19-16, ma anche i Pumas meritano un applauso.
Scozia: 15 Stuart Hogg, 14 Sean Maitland, 13 Huw Jones, 12 Alex Dunbar, 11 Tommy Seymour, 10 Finn Russell, 9 Greig Laidlaw (c), 8 John Barclay, 7 Hamish Watson, 6 Magnus Bradbury, 5 Jonny Gray, 4 Grant Gilchrist, 3 Zander Fagerson, 2 Fraser Brown, 1 Allan Dell
A disposizione: 16 Ross Ford, 17 Alex Allan, 18 Moray Low, 19 Tim Swinson, 20 Ryan Wilson, 21 Ali Price, 22 Pete Horne, 23 Tim Visser
Marcatori Scozia
Mete: Maitland (54′)
Conversioni: Laidlaw (55′)
Punizioni: Laidlaw (2′, 27′, 67′, 80’+3′)
Argentina: 15 Joaquín Tuculet 14 Matias Moroni 13 Matias Orlando 12 Juan Martin Hernandez 11 Santiago Cordero 10 Nicolás Sanchez 9 Martí Landajo 1 Lucas Noguera 2 Agustín Creevy (C) 3 Ramiro Herrera 4 Guido Petti 5 Matías Alemanno 6 Pablo Matera 7 Javier Ortega Desio 8 Facundo Isa
A disposizione: 16 Julián Montoya 17 Santiago García Botta 18 Enrique Pieretto 19 Leonardo Senatore 20 Juan Manuel Leguizamon 21 Tomás Cubelli 22 Jerónimo De la Fuente 23 Juan Pablo Estelles
Marcatori Argentina
Mete: Orlando (49′)
Conversioni: Sanchez (50′)
Punizioni: Sanchez (38′, 44′, 62′)
di Matteo Mangiarotti
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