L’interim coach della difesa azzurra tra gioia e sofferenza. E racconta la chiamata (in ritardo) di Coetzee
C’è una prova difensiva enorme dietro la storica vittoria di Firenze contro il Sudafrica. E dietro la prova difensiva c’è il lavoro dello staff azzurro che può contare per questo novembre internazionale sull’aiuto di Brendan Venter, ex allenatore di London Irish e Saracens entrato nello staff tecnico della Nazionale con il compito proprio di defence coach. Da avversario Venter ha contribuito alla storica debacle del Sudafrica, con la cui maglia ha vinto la Rugby World Cup 1995 (per lui 17 caps dal 1994 al 1999).
“Ho sentito la stessa sofferenza provata da mio figlio e da tutto il resto del Sudafrica – ha dichiarato Venter al media sudafricano Netwerk24 – Ho giocato per questa squadra e le persone oggi coinvolte in tutto ciò sono anche amici”. L’ex trequarti centro degli Stormers ha poi svelato la richiesta dell’head coach Springboks coach Coetzee di unirsi al suo staff per l’autunno internazionale; richiesta arrivata due settimane dopo quella dell’Italrugby. “Insinuare che ho preferito l’Italia al Sudafrica è assurdo – precisa – La prima richiesta di Conor O’Shea è di sei mesi fa, cosa che mi ha permesso di organizzarmi con il lavoro di medico, che è la mia priorità. Ma a quel punto non potevo certo non rispettare la parola data”.
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