Il seconda linea di Krugersdorp lascia dopo 67 caps di cui 5 da capitano. E lancia Fuser e Ruzza
Quelli abbracci molto sentiti uscendo dal campo sabato a Padova contro Tonga, uniti all’applauso dello staff tecnico in piedi, come abbiamo scritto avevano messo in pre allerta. E dalla FIR è arrivata infatti la conferma del ritiro internazionale di Quintin Geldenhuys, seconda linea classe 1981 che in carriera ha collezionato 67 caps con la Nazionale cinque dei quali da capitano.
“Sono arrivato in Italia nel 2005, sarò sempre grato a questo Paese ed a tutto il movimento italiano per quello che mi hanno dato. Qui sono nati i nostri figli, è la nostra casa e lo rimarrà negli anni a venire. Poter indossare la maglia azzurra e prendere parte a due Rugby World Cup è più di quanto avrei mai potuto sognare quando sono arrivato a Viadana, essere stato chiamato a capitanare la Nazionale del Paese che ci ha adottato un enorme privilegio. Ringrazio i miei Club, la Federazione, tutti gli allenatori che hanno creduto in me in questi anni, i miei compagni, i meravigliosi fans della Nazionale: porterò per sempre con me ogni secondo vissuto insieme a tutti loro”, sono le parole di Geldenhuys.
Il focus si sposta ora sulle Zebre: “Voglio dedicarmi al Club, aiutare le Zebre sino a quando mi sarà possibile, e trovare più tempo da dedicare ai miei figli che stanno crescendo. In Nazionale sta iniziando un nuovo corso, Conor O’Shea ed il suo staff sono le figure ideali per continuare a far crescere il rugby italiano e auguro a tutti i miei compagni i migliori risultati. In seconda linea ci sono tanti giovani di valore che sono pronti al salto, Fuser è cresciuto moltissimo e crescerà ancora, Ruzza alle Zebre può diventare un atleta di valore assoluto. E’ il momento di lasciare spazio a loro”.
Queste invece le parole di coach Conor O’Shea (“Non molti hanno la possibilità di scendere in campo sapendo che sarà la loro ultima partita internazionale, ma pensiamo che Quintin si sia guadagnato questo diritto. Mancherà a tutti noi, ma sono sicuro che continuerà a dare il proprio contributo alle Zebre ed alla crescita dei loro giovani“) e del Presidente Alfredo Gavazzi (“Quintin è stato un professionista esemplare, un uomo di altissima caratura dentro e fuori dal campo. Merita ogni singola parola di gratitudine ed apprezzamento che sia stata spesa sul suo conto. Siamo orgogliosi di quanto ha fatto per la Nazionale e per l’intero rugby italiano e gli auguriamo tutto il meglio per questa ultima fase della carriera”).
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