Il tecnico australiano Cheika: la federazione si farà sentire per il metro arbitrale mai costante
DUBLINO – Stati d’animo completamente diversi in sala stampa al termine di Irlanda-Australia, match vinto dai padroni di casa.
L’allenatore australiano Cheika: “E’ stata una partita molto dura. L’Irlanda ha meritato di vincere, è stata molto abile a metterci pressione nel primo tempo. Nel secondo siamo stati più precisi ma alla fine hanno meritato di vincere”. I fischi arbitrali sono ancora al centro delle domande, Cheika sembra spazientito: “La federazione si farà sentire nei propri canali. Abbiamo detto che secondo noi c’è un problema di interpretazione, che è diversa da partita a partita. Detto questo l’arbitro ha applicato il proprio metro di giudizio e noi non lo contesteremo. Non credo sia giusto passare tutto questo tempo a commentare e criticare gli arbitri. La partita è stata decisa alla fine dalla precisione sulle occasioni create. Noi abbiamo avuto occasioni ma le abbiamo sprecate. L’Irlanda è stata più cinica, oltre che estremamente attenta a non commettere falli”.
Joe Schmidt dà invece tutti i meriti ai propri giocatori. “Non avrei potuto chiedere di più – dice – Siamo anche stati fortunati perché un paio di volte loro non hanno controllato dei passaggi che li avrebbero mandati in meta, poi in molte occasioni ci sono stati grandi gesti difensivi, come per esempio il placcaggio di Marmion su Pockok che ha costretto a un in avanti e evitato una meta. Quando ci hanno superato ho pensato che sarebbe stato molto difficile portare a casa la partita”.
Il bilancio dell’anno è eccezionale, con le tre vittorie sulle tre rivali dell’emisfero sud fra cui due prime volte assolute. “Sappiamo di dover migliorare in molti aspetti del gioco – taglia corto l’allenatore – fra cui non concedere tutte le occasioni concesse. Comunque quando devi rinunciare a un giocatore come O’Brien e il suo sostituto van Der Flier è il migliore in campo, è esattamente quello che come allenatore chiedi a un gruppo. Voglio citare anche Carbery, che con così poca esperienza ha giocato senza paura da estremo facendo molti placcaggi chiave in difesa”.
Best si gode una splendida giornata. Il giorno del suo 100’ cap in nazionale coincide con la seconda vittoria consecutiva sull’Australia dopo quella del 2014 (non accadeva dal 1979). “È un grande momento per me, la mia famiglia e tutte le persone che hanno avuto un ruolo nella mia carriera. Spero che voi giornalisti abbiate ripreso mio padre che piangeva perché io in 34 anni di vita non l’avevo mai visto (ride). Quando ho iniziato non sognavo neanche che un giorno avrei avuto 100 caps”. Poi il capitano passa alla partita: “È stata una grande vittoria, che ha confermato che adesso abbiamo molte alternative. Jackson ha sostituito Sexton alla grande, Carbery ha giocato mezza partita da estremo e Marmion ala. Entrambi erano fuori ruolo ma hanno fatto benissimo, senza contare che Van Der Flier è stato il migliore in campo e molti altri giovani stanno premendo per una possibilità in nazionale. Siamo molto contenti di dove siamo come movimento alla fine di questo 2016. Fra due mesi inizia il Sei Nazioni e cercheremo ovviamente di fare meglio possibile, ma intanto vogliamo goderci questa nuova splendida vittoria”.
di Damiano Vezzosi
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