Il presidente Mark Alexander: un primo passo per rendere più forte il rugby e aiutare gli Springboks
Il consiglio generale della SARU ha annunciato una serie di modifiche al proprio statuto che, come riporta il comunicato, sono state pensate per le esigenze del movimento sudafricano, afflitto dai ben noti problemi dentro e fuori dal campo. “Abbiamo adottato una serie di decisioni con cui crediamo di rendere più forte il rugby in Sudafrica e di poter aiutare gli Springboks – ha dichiarato il presidente Mark Alexander – Non facciamo mistero del fatto che, in una situazione economica così difficile, il business del rugby è sottoposto alle stesse pressioni che affronta qualunque altro mercato sudafricano. Non possiamo continuare a fare affari nello stesso modo”. Alcune delle novità introdotte riguardano uno snellimento dell’iter decisionale, “fornendo un canale di comunicazione più flessibile tra federazione e Consiglio Esecutivo. Gli altri cambiamenti – continua Alexander – ci portano maggiormente in linea con un business moderno, come l’incremento di una rappresentanza indipendente e la rimozione di alcuni elementi anacronistici dell’era dilettantistica, come il comitato di selezione e la figura del vice presidente”.
Di seguito le decisioni adottate dalla Federazione, che vanno tutte in direzione di un maggior accentramento della governance.
– Creazione di nuove commissioni per snellire il processo decisionale delle franchigie
– Aumentare la rappresentanza dei giocatori nel Consiglio Esecutivo della Federazione a cinque
– Assegnare la responsabilità di nominare il coach degli Springboks e il CEO federale al Consiglio Esecutivo e non più al Consiglio Generale
– Allineamento ai confini geopolitici del Paese con nove membri nella SARU, mantenendo comunque 14 province
– Ridurre i ruoli presidenziali da tre a due, rimuovendo il vice-presidente a partire dal 2018
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