Confronto coi migliori e abitudine alla vittoria restano inconciliabili. Ma l’anno scorso la Challenge aveva fatto bene ai ducali
La settimana che porta al derby celtico di andata è iniziata e venerdì sera Benetton e Zebre si affrontano in quel di Monigo in una sfida importante non solo per la classifica finale del torneo ma anche per capire lo stato di salute del rugby italiano nel confronto diretto tra le due franchigie. Se è vero che in palio c’è anche la qualificazione in Champions Cup, è altrettanto vero che il primo derby celtico dell’era O’Shea è interessante anche per capire dove tecnicamente e tatticamente sta andando il rugby made in Italy nell’era del coordinamento e della comunicazione. Un appuntamento da molti atteso e a cui le due squadro arrivano con umori diametralmente opposti: tutta colpa delle Coppe Europee.
I due weekend che hanno preceduto l’incontro di Monigo sono stati segnati da quattro risultati diametralmente opposti. Doppia vittoria per la Benetton contro Bayonne e doppia sconfitta delle Zebre contro Tolosa. Sia chiaro, i due impegni non sono minimamente confrontabili né per la caratura delle due squadre né per l’impegno che riservano nella competizione: rispettivamente un torneo che serve a tirare il fiato per cercare di salvarsi in Top14 (con rischio figuracce tipo Grenoble) e una competizione prestigiosa da provare a vincere in ogni modo. Resta il fatto che Treviso arriva all’appuntamento forte della prima doppia vittoria consecutiva in Europa degli ultimi 12 anni (Heineken Cup 2004/05, successi contro Bourgoin e Bath), le Zebre dopo aver subito 90 punti in due partite (da una squadra che ha un budget di oltre 30 milioni di Euro, Ça va sans dire ma è giusto sottolinearlo).
Il capitano dei ducali George Biagi non ha però dubbi su quale sia la scelta migliore. “La Champions è una tappa fondamentale del nostro percorso di crescita perché si gioca ad un livello pari a quello degli impegni con la Nazionale – ha dichiarato alla vigilia del match contro Tolosa alla Gazzetta del Rugbyista – Neanche il Pro12 garantisce questi livelli. In Champions tutti esprimono il proprio rugby migliore”. Vero che giocare coi migliori aiuta a migliorarsi e che il livello della Champions è molto alto (non fosse altro perché in campo vanno spesso i XV ideali), ma per il seconda linea ducale e compagni sarà molto dura affrontare una Benetton caricata dal doppio scalpo francese. Ne è ben consapevole il Presidente dei Leoni Zatta, che al termine del match contro Bayonn ha dichiarato che “vincere fa sempre bene […] E questo aiuta a farci prendere confidenza e fiducia per il futuro: venerdì con le Zebre per noi sarà una partita importantissima, a cui ci presenteremo dopo due vittorie: spero che questo possa contribuire a creare morale e spirito di gruppo, che magari finora è sempre stato presente ma che naturalmente emerge meglio vincendo che perdendo”. Alle parole del numero uno dei veneti hanno fatto eco quelle di Tito Tebaldi (entrambe le dichiarazioni da La Tribuna): “Oggi conta solo vincere, non importa dove e come. Per noi, per chi ci guarda da fuori, per tutto l’ambiente – ha detto a fine gara il mediano di mischia – E soprattutto per le gare future: il derby italiano per me conta tantissimo ed è meglio esserci arrivati con due vittorie“. Insomma, il dilemma se sia meglio vincere con Bayonne o perdere con Tolosa si ripresenta ancora una volta nella sua drammaticità: se è vero che confrontarsi coi migliori aiuta ad alzare il livello, è altrettanto innegabile che viaggiare a Tolosa e Londra a colpi di cinquanta punti alla volta non aiuta certo il morale. Dall’altra parte invece, vincere aiuta invece a vincere e venerdì almeno mentalmente Treviso parte da una miglior posizione rispetto alle Zebre.
Resta il fatto che confronto coi migliori e abitudine alla vittoria restano due prerogative al momento inconciliabili: nelle ultime quattro stagioni le franchigie hanno ottenuto due sole vittorie in Champions Cup e sette in Challenge Cup (ma da due anni una sola di esse partecipa alla Champions). E lo scorso anno le vittorie delle Zebre in Coppa contro Worcester (andata e ritorno) e La Rochelle tra novembre e gennaio, avevano certamente contribuito a creare quel momentum positivo che aveva portato anche alla doppia vittoria nel derby celtico e dato confidenza al gruppo e ai singoli. Oggi sulla carta la situazione è diametralmente opposta. Colpa, appunto, delle Coppe.
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