Senza il passaporto transalpino gli atleti nati all’estero non potranno vestire la maglia dei Bleus
La Francia ha deciso di non schierare più giocatori stranieri per la propria nazionale. Il nuovo presidente federale Bernard Laporte lo ha comunicato al numero uno di World Rugby, Bill Beaumont, durante un incontro tenutosi a Parigi; la scelta rientra nell’ottica di offrire maggiore spazio agli atleti locali. Attualmente, un atleta nato al di fuori del suolo transalpino poteva acquisire il diritto di vestire la maglia dei Bleus dopo tre anni di residenza in Francia, come dettato dalle regole internazionali (che il vice presidente di World Rugby, Agustin Pichot, vuole modificare).
La scelta della FFR non è la prima volta a promuovere il rugby transalpino negli ultimi mesi. A luglio era stato annunciato che i giocatori stranieri, dal 2017-2018, non sarebbero stati considerati in alcun modo dei Jiff (joueurs issus des filières de formation, quelli che noi chiameremmo i giocatori di formazione francese), mentre a settembre la Lega dei club aveva annunciato l’obbligo di inserire un numero minimo di Jiff per le società di Top 14, pena una decurtazione dei punti in classifica.
Una lenta ma decisa rivoluzione, che segna una decisa rottura con il presente e con il recente passato, segnato dall’abbondanza dei giocatori stranieri nelle rose delle big francesi e dagli opinabili risultati raccolti dalla nazionale. “Il nostro desiderio è di promuovere il settore francese e di far giocare il maggior numero di giocatori nostrani possibili – ha dichiarato Laporte – Questo cambiamento non dovrebbe avere un impatto sul nostro rugby e sulla nazionale al momento”. Il presidente federale continua spiegando come “le regole potrebbero cambiare, ma nella nostra testa l’idea è di non volerle usare, ad eccezione di casi di forza maggiore. Il nostro vero obiettivo è di favorire i giocatori francesi e – non dimentica Laporte – di non impoverire le Federazioni figiane, georgiane, samoane e tongane, altrimenti si impoverirebbe l’intero panorama internazionale. Ci deve essere un minimo di squadre competitive”.
Con l’introduzione di questa nuova normativa, ad esempio, non troverebbe più spazio l’ala Noa Nakaitaci (10 caps): il giocatore di Clermont, nato nelle Fiji e titolare nei test match di novembre contro Australia e All Blacks, sarebbe escluso dalla nazionale poiché non in possesso del passaporto francese, di cui invece possono usufruire un’altra pedina importante per il coach Guy Noves, Virimi Vakatawa, e l’estremo di origini sudafricane Scott Spedding.
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