Il coach dei campioni del Pro12 avrebbe voluto MItch Lam in squadra per coprire gli infortuni. Ma la IRFU dice no
Che la Federazione irlandese stia intraprendendo un percorso volto alla limitazione degli stranieri nelle quattro province celtiche non è un mistero, tant’è che a fine stagione un fuoriclasse come il sudafricano Ruan Pienaar sarà costretto a lasciare Ulster, scatenando non poche polemiche in patria. Una politica che potrebbe far nascere nuove discussioni dopo le recenti dichiarazioni di Pat Lam, coach neozelandese di Connacht che ha rivelato come la IRFU gli abbia negato il permesso di far giocare il figlio Mitch (23 anni) per il club, nonostante l’assenza di costi aggiuntivi.
Lam aveva deciso di aggregare suo figlio alla prima squadra a causa dei tanti infortuni che hanno colpito il ruolo di mediano d’apertura, ma “la IRFU ha rifiutato poiché Mitch è straniero – ha spiegato Lam al Belfast Telegraph – Non avrebbe comportato costi, è mio figlio, per cui non avrei pesato sulla società. Avevamo solo bisogno di qualcuno per le prossime tre settimane, perché sia O’Leary che Ronaldson non sono lontani dal rientrare. Avrebbe solo coperto gli infortuni”.
“Questo è il motivo per cui ho chiesto a Mitch di raggiungermi – ha continuato Lam – Mi stavo preparando per questo, ma tutte le province hanno dei protocolli e devono fare le loro richieste. E la mia è stata negata”. Mitch Lam aveva già giocato con la maglia dei Connacht Eagles, seconda squadra della franchigia di Galway, negli scorsi mesi, ma non è bastato alla Federazione per consentirgli di approdare anche tra i big.
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