Abbiamo parlato con il Team Manager delle Zebre al termine dell’incontro di Dublino
DUBLINO – Settanta punti che sono difficili da digerire e che rappresentano per le Zebre il peggior passivo di sempre in Pro12. Ma che hanno un minimo di senso in più senso se contestualizzati in rapporto al difficile momento della squadra e agli avversari di turno. Di fronte c’era un Leinster primo in classifica in Pro12 e sceso in campo quasi al gran completo e in versione prove generali in vista del doppio decisivo incrocio di Champions Cup, quando i Dubliners affronteranno Montpellier e Castres per giocarsi il primo posto del Girone 4.
In vista delle due sfide, coach Cullen ha provato la formazione tipo con Sexton ad apertura (non giocava in Pro12 dall’8 ottobre contro Munster) e la coppia Henshaw-Ringrose ai centri. Senza contare i giovanissimi e lanciatissimi Rory O’Loughlin (autore di tre mete) e Adam Byrne alle ali, giocatori classe 1994 in lotta per scalare le gerarchie.
“Quando prendi 70 punti è sempre difficile trovare le parole – commenta a fine match il Team Manager Andrea De Rossi – Secondo me non meritiamo un parziale così alto: chiaro che Leinster ha sicuramente meritato di vincere, ma potevamo evitare due o tre mete che sarebbero stati 20 punti in meno, anche se accettarne 50 è comunque dura. La distanza comunque c’è anche in rapporto alla formazione scelta dagli avversari, che in parte ci ha stupiti“. Per i ducali il mese prosegue ora con le sfide di Champions Cup contro Connacht e Wasps, alla ricerca di punti qualificazione e punti segnati per la classifica: “Per noi le partite importanti erano quelle con Treviso e Edimburgo – continua De Rossi – Avevamo l’occasione di iniziare l’anno nuovo bene e di affrontare meglio il mese di fuoco che ci aspetta: sappiamo che queste sono partite molto dure, al di là del punteggio. Affrontiamo squadre che attaccheranno dall’inizio alla fine, un po’ come Leinster che quest’oggi (venerdì, ndr) non ha mai calciato”.
La vera sfida si gioca ora nella testa dei giocatori: “Non vincere da così tanto tempo (28 ottobre contro Edimburgo, ndr) ti impone di fare uno sforzo mentale per trovare le motivazioni e non è facile. L’aspetto più duro è proprio questo: trovare tra di noi le motivazioni e uscire da questo momento di negatività“.
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