La WRU avrebbe pensato di rilevare l’intera franchigia, ma dalla società rilanciano e vogliono privatizzare per intero
In Galles tiene banco negli ultimi giorni la situazione legata al futuro dei Dragons, l’unica delle quattro franchigie gallesi controllata al 50% dalla Federazione centrale. Nei mesi scorsi, la società di base a Newport aveva sondato il terreno alla ricerca di nuovi investitori nell’ottica di diventare interamente privata; le consultazioni, tuttavia, non avrebbero convinto del tutto la Welsh Rugby Union, che avrebbe espresso preoccupazioni in merito alla franchigia oltre a pensare di rilevare anche l’altra metà delle azioni dei Dragons, diventandone quindi l’unica proprietaria. A tal proposito le parole del CEO federale, Martyn Phillips, appaiono piuttosto chiare: “Se guardiamo a come dovrebbe essere un team professionistico e di successo, ci rendiamo conto di non essere dove vorremmo con i Dragons. Sono in una situazione difficile al momento. Si stanno muovendo per nuovi investimenti. Una parte del mio lavoro è di aiutare a fare ciò. È quello di cui abbiamo bisogno – spiega Phillips – Stiamo lavorando intensamente su questo, ma tanto più la stagione sia avvicina, tanto più la situazione diventa urgente”. Alla domanda sulla possibile acquisizione dei Dragons da parte della WRU, Phillips non ha smentito e ha dichiarato che “se dovesse rendersi necessario, è quello che faremo”.
Una risposta è arrivata direttamente dall’amministratore delegato dei Dragons, Stuart Davies, che ai microfoni di BBC Radio Wales Sport ha confermato l’interesse di alcuni investitori e la volontà, da parte della franchigia, di diventare completamente indipendente dalla Federazione: “C’è un sacco di interesse e un sacco di lavoro da fare al riguardo – ha dichiarato Davies – Hanno presentato le condizioni con cui sono disposti a salire a bordo, stiamo considerando se sono accettabili. In merito al ruolo della Federazione, Davies ha commentato spiegando come “l’Union sia rimasta sempre molto vicina durante tutto il tempo. Sono stati al nostro fianco, ma il modello e l’aspirazione di diventare indipendenti, di avere una nuova proprietà e nuovi investimenti rimangono”.
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