Dogi in Pro12? Pronti a discutere, ma prima si abbattano i campanili

Le parole del Presidente della Benetton Zatta. Che sul rinnovo del contratto celtico mette alcune condizioni

zatta pro12 benetton treviso

ph. Sebastiano Pessina

Dopo la proposta di Marzio Innocenti (Dogi in Pro12 al posto della Benetton), l’apertura del Petrarca Padova e il no di San Donà, arrivano le parole più importanti sull’intera vicenda. Sono quelle di Amerino Zatta, presidente di Treviso, il cui club nel progetto Dogi in Pro12 manterrebbe un ruolo di primo piano per tutta una seria di motivi (esperienza, strutture, know-how…). Ma il cui via libera è fondamentale, a partire dalla decisione di rinnovare o meno come Benetton Treviso il contratto di partecipazione al Pro12 dal 2018 in poi. Zatta ha parlato dalle pagine del Gazzettino. E le parole sono di apertura, con più di qualche “ma”.

 

“Confesso che sono stato un po’ sorpreso – esordisce Zatta – In tempi recenti non sono mai stato contattato per un simile progetto”. L’ultima volta che si parlò di Dogi, fu tre anni fa, quando Treviso doveva decidere se proseguire o meno nell’avventura celtica: “Il Benetton era pronto a costituire i Dogi con i club di Eccellenza – ricorda Zatta – […] Ma alla fine non tutti erano pronti a firmare la fidejussione e vennero a mancare le garanzie di copertura paritetica. La cosa fini lì”. Ora il discorso è tornato alla ribalta, “non c’è stato alcun incontro in merito” ma la Benetton sarebbe disposta a discutere del progetto: “Bisogna capire cosa si vuole fare e chi c’è. Se gli altri club di Eccellenza sono disponibili su basi paritetiche, non sarà certo Treviso a fare difficoltà“.

 

Sul rinnovo del contratto, da parte di Treviso urgono condizioni diverse: “Abbiamo sottoposto delle questioni importanti alla FIR perché non ci sembra utile a nessuno continuare con questi risultati”. I problemi maggior? I ragazzi che arrivano dall’Eccellenza ma che non sono pronti, serve un’Accademia della franchigia, più dialogo con i vicini di casa (“I campanilismi vanno superati, ora si fa fatica ad avere un permit player […] c’è chi ci ha detto subito di non chiederglieli nemmeno”). La strada verso i Dogi passa soprattutto dal dialogo con i vicini, più che con la Federazione.

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