Champions Cup: Warriors-Munster, occhi puntati sullo Scotstoun

Fatte le squadre per la super-sfida. Favaro assente per un problema alla caviglia

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ph. Reuters / John Clifton

GLASGOW – “Considerando le condizioni meteo e la qualità dell’avversario, sono contento della prestazione contro Cardiff. Ovviamente, Munster gioca un rugby diverso, probabilmente calcerà più dei Blues; sono in un momento di forma impressionante, come hanno dimostrato contro il Racing 92, e ci presenteranno una sfida diversa. La Champions Cup è diversa, ci sono i quarti di finale in palio e anche per questo dovremo giocare molto bene”, ha detto Townsend appena dopo la vittoria, la terza consecutiva, raccolta sabato scorso in casa contro i  Blues. Per i Glasgow Warriors, il passaggio ai quarti di finale è diventata, negli ultimi anni, una vera e propria ossessione e la fase ad eliminazione diretta della massima competizione europea una sorta di “Graal”. Mai come quest’anno i Warriors sono così vicini al traguardo, ma così lontani dal raggiungerlo.

 

Perché se è vero che, forse per la prima volta, il destino europeo è nelle loro mani, ci sono troppe variabili da considerare – senza contare che, per passare il turno, bisogna dimenticare tutto quanto di buono fatto finora e cominciare a battere Munster – e solo una sconfitta sarebbe decisiva per i Warriors, perché manderebbe la Red Army ai quarti e costringerebbe gli scozzesi a dover non solo vincere a Leicester, ma anche a fare ancora più calcoli di adesso. Citiamo solo una delle variabili: Munster, all’ultima giornata, ospiterà al Thomond Park il Racing 92 e, ancor prima di scendere in campo, potrebbe avere già i cinque punti in tasca. Come ha detto Ronan O’Gara a SkySports dopo il match di sabato, infatti, “the scary thing from our point of view is that we have to go to Thomond Park. That could be, on today’s performance, beyond embarrassing.” (“la cosa che ci spaventa, adesso, è dover andare al Thomond Park. Contando la prestazione di oggi – sabato, ndr – potrebbe essere un’esperienza molto imbarazzante.”). Per i Warriors, invece, andare a sfidare i Tigers nella tana del Welford Rd non sarà facile, nonostante gli inglesi siano ormai potenzialmente quasi fuori dalla corsa per i quarti – immaginate se, invece, un’eventuale vittoria da cinque punti rimetterebbe le Tigri nelle condizioni di poter aspirare ad uno dei tre posti come ‘miglior seconda’…

 

Townsend ha ricordato sabato scorso che “la stagione è stata divisa in parti e ci siamo concentrati, finora, su piccole porzioni” e Peter Murchie – che sarà in panchina – ha detto che “la vittoria sui Blues ci ha tolto molta pressione per quanto riguarda la Guinness PRO12, ma le prossime due gare segneranno il nostro destino europeo”. Ottimo approccio al match, che nasconde solo in parte la grande pressione cui tutto l’ambiente è sottoposto. Nell’ultimo anno di ‘Toony” come head coach, è ormai un segreto di Pulcinella che tutti i suoi ragazzi abbiano la mente focalizzata sull’Europa. Munster rievoca, dalle parti dello Scotstoun Stadium, ricordi agrodolci perché a quello, indimenticabile, del primo, storico successo in Pro12 del maggio 2015 nella Finale giocatasi al Ravenhill di Belfast e dominata da Al Kellock e compagni, vanno aggiunte le due sconfitte raccolte nelle gare giocate in questa stagione. La sconfitta patita al Thomond Park va contestualizzata, perché si è giocato in uno stadio esaurito e in un caleidoscopio di emozioni, all’indomani dei funerali di Anthony ‘Axel’ Foley. Quella in Pro12 è arrivata solo nel finale grazie ad un drop di Ian Keatley ma non va dimenticato che Munster, prima delle due mete messe a segno da Ali Price e Mark Bennett, aveva gestito per un’ora il match senza particolare affanno. Non va dimenticato che in questa stagione Munster ha concesso finora, in quattro gare, la miseria di 42 punti agli avversari, subendo solo tre mete, marcando 14 mete e 142 punti in totale.

 

Sabato (kick off 5.30pm locali, le 18:30 in Italia) si gioca, quindi, la gara più importante della storia recente dei Warriors – mezzo gradino sotto quella già ricordata di Belfast – e Townsend sceglie la miglior formazione possibile, al netto degli indisponibili. Tra questi, l’italiano Simone Favaro, che sabato contro i Cardiff Blues ha chiuso il match con una caviglia gonfia – “Simone si è preso una storta alla caviglia in settimana, ha detto di essere a posto ma dopo aver giocato cinquanta minuti aveva la caviglia gonfia“, ha detto Townsend sabato scorso.

 

Tommy Seymour (man of the match settimana scorsa) e Tim Swinson, che hanno firmato un nuovo contratto col Club dell’Ovest e rimarranno allo Scotstoun Stadium per almeno, rispettivamente, due e tre anni, partono titolari, così come Stuart Hogg, che si riprende la maglia numero 15, e Finn Russell che agirà in mediana con Ali Price, mentre al centro è confermata la coppia formata da Dunbar e Bennett. Nel pack due cambi in prima linea, col ritorno di Brown e Fagerson, mentre in terza linea Ryan Wilson si sposta openside al posto di Favaro, con Harley blindside e Strauss che torna nella sua più naturale posizione di numero 8. Anche Rassie Erasmus cambia quattro elementi rispetto alla squadra che si è imposta senza problemi a Colombes sul Racing 92 nel recupero della prima giornata giocatosi sabato scorso (“abbiamo guardato la gara, ma abbiamo spento la tv dopo cinquanta minuti“, ha ammesso Townsend). Tre di questi sono nel pack, con il ritorno del pilone sinistro Dave Kilcoyne in prima linea, Donnacha Ryan che si scambia di lato con Jean Kleyn, che ha recuperato dall’influenza che lo aveva costretto a saltare il match in Francia e debutterà in Europa con la maglia Rossa, mentre in terza linea Jack O’Donoghue sostituisce l’infortunato Tommy O’Donnell in terza linea. L’unico cambio nei trequarti è il ritorno di Keith Earls – espulso nella gara di andata dopo 18′ con conseguente polemica, poi smorzata. Earls aveva accusato Fraser Brown di non aver fatto nulla per evitare di cadere ‘male’ spingendo, secondo lui, il direttore di gara e il TMO a prendere la decisione. Confermate quindi le coppie Conor Murray-Tyler Bleyendaal in mediana e Rory Scannell-Jaco Taute al centro.

 

 

Glasgow Warriors: 15. Stuart Hogg 14. Tommy Seymour 13. Mark Bennett 12. Alex Dunbar 11. Lee Jones 10. Finn Russell 9. Ali Price 1. Gordon Reid 2. Fraser Brown 3. Zander Fagerson 4. Tim Swinson 5. Jonny Gray (C) 6. Rob Harley 7. Ryan Wilson 8. Josh Strauss
A disposizione: 16. Pat MacArthur 17. Alex Allan 18. D’arcy Rae 19. Matt Fagerson 20. Chris Fusaro 21. Grayson Hart 22. Nick Grigg 23. Peter Murchie

Munster: 15 Simon Zebo 14 Andrew Conway 13 Jaco Taute 12 Rory Scannell 11 Keith Earls 10 Tyler Bleyendaal 9 Conor Murray 1 Dave Kilcoyne 2 Niall Scannell 3 John Ryan 4 Jean Kleyn 5 Donnacha Ryan 6 Peter O’Mahony (C) 7 Jack O’Donoghue 8 CJ Stander
A disposizione: 16 Rhys Marshall 17 James Cronin 18 Thomas Du Toit 19 Dave Foley 20 Billy Holland 21 Duncan Williams 22 Ian Keatley 23 Francis Saili

 

di Matteo Mangiarotti

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