Il numero uno di Rovigo pronto ad appoggiare progetto e quota paritetica
Dopo la proposta di Innocenti, la risposta di Padova e San Donà e infine le parole del Presidente della Benetton Amerino Zatta, arriva ora in via ufficiale anche il punto di vista di Rovigo. I possibili protagonisti dell’avventura Dogi in Pro12, parlano scaglionati al Gazzettino di quello che, per ora, resta un progetto difficile da realizzare ma non certo impossibile. Stante, ovviamente, l’unione di intenti di tutte le realtà coinvolte.
“L’esperimento a mio avviso va fatto, e subito. Perché l’Italia nel 2020, scadenza del rinnovo con la Celtic, possa trovarsi in Pro12 con un’ipotesi di partecipazione competitiva e non con le macerie“, ha esordito parlando con Ivan Malfatto il Presidente di Viale Alfieri Francesco Zambelli. Il punto di arrivo è quello di “agganciare la franchigia di Pro12 a una filiera, o piramide, più ampia geograficamente di Treviso”, alla base della quale vi siano “una serie di club o mini franchigie territoriali in Eccellenza, con le proprie accademie (in collaborazione con la Fir) e i propri vivai”. Uno dei nodi, così come chiesto dallo stesso Presidente dei Leoni Zatta, è quello delle basi paritetiche e da parte del collega Zambelli c’è massima apertura: “Da parte mia sul capitale sociale non c’è problema a una quota paritetica. E’ un investimento, non un costo“. Se l’idea non dovesse andare in porto, Zambelli si dice addirittura pronto a lasciare: “Investo 500mila euro l’anno, per accontentarci di un ruolo di serie B e non dell’alto livello italiano, a cui una piazza così può ambire. Con tale prospettiva non credo continuerò per molto”.
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