Il futuro giocatore della Benetton traccia gli obiettivi presenti e futuri
Per Sebastian Negri la stagione in corso si sta rivelando ricca di soddisfazioni. Con il suo Hartpury, il seconda/terza linea classe 1994 sta raccogliendo risultati importanti sia con la prima squadra (prima con diciassette vittorie su diciassette partite nella National League One, terzo livello del rugby inglese) che con la formazione universitaria (prima a pari merito ma con una partita in meno) di cui è anche capitano. Nel frattempo, per il giovane azzurro già visto in nazionale durante il tour delle Americhe (2 cap) è arrivata anche la chiamata del Benetton Treviso, con cui il nativo dello Zimbabwe ha firmato un contratto di due anni, grazie anche alle mediazioni dell’agente e fratello Tom: “Ha a cuore i miei interessi, e dopo aver chiesto il parere di un sacco di allenatori, ho deciso che il Benetton era la giusta scelta per me – ha dichiarato Negri in un’intervista pubblicata sul sito della Federazione inglese – Voglio giocare ancora per la Nazionale, per cui voglio giocare in Italia ed avere più familiarità con la lingua e con il rugby italiano e la sua impostazione“.
A proposito dell’improvvisa convocazione di quest’estate per vestire l’azzurro, il 22enne ha ricordato come sia stato “davvero surreale. Ero abituato a guardare in tv e invece ero lì a giocare con loro pensando ‘Frequento ancora l’università’. Giocare al fianco di quei ragazzi è stato impressionante. È un momento di entusiasmo per il rugby italiano con Conor O’Shea e Mike Catt – ha continuato Negri – Hanno implementato nuovi sistemi e ora ci sono nuove convinzioni, specialmente dopo la vittoria contro il Sudafrica a novembre”.
Il laureando in ‘Sports Business Management’, tuttavia, non perde di vista gli obiettivi stagionali del suo club, in corsa per la possibile doppietta che comprende la promozione nel Championship e la vittoria del campionato universitario: “Voglio il double. Sarà una lotta dura, perché ci sono tante ottime squadre. Per la squadra l’ambizione principale è arrivare a giocare la finale di Twickenham”. Entrambe le squadre si allenano congiuntamente durante la settimana, mentre cinque ragazzi della squadra universitaria vengono aggregati regolarmente per la National League One. E Negri offre uno spaccato delle sessioni di allenamento del club: “Abbiamo gli stessi sistemi, così se qualcuno è chiamato in prima squadra, non ha problemi nella transizione. Ci alleniamo sempre insieme e la cultura vincente alimenta anche dal team universitario. Penso sia importante, perché tutti suoniamo lo stesso spartito“.
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