Dalle 68 vittorie di Blacrock alle accuse di elitismo, l’abc di un torneo leggendario
DUBLINO – In Irlanda a febbraio e marzo non c’è solo il Sei Nazioni, ma anche un’altra manifestazione altrettanto importante e sentita: la Leinster Senior School Cup. È il torneo delle scuole superiori della provincia di Leinster, ma definirlo così sarebbe come dire che Wimbledon è solo un torneo di tennis. Basterebbe ricordare che è vecchio quasi quanto il Sei Nazioni (prima edizione nel 1887, quattro anni dopo l’altro). Al sorteggio del 12 dicembre scorso è stato definito con giustificato orgoglio “il torneo scolastico più vecchio del mondo”. Forse nessuna manifestazione come questa aiuta a capire sia quanto radicato e sentito sia il rugby in Irlanda, che la sua struttura organizzativa. Tornei analoghi si giocano anche nelle altre province irlandesi, ma quello della provincia della capitale è il più antico e conosciuto, con partite trasmesse in diretta tv nazionale e la finale che riempie l’RDS nel pomeriggio del giorno di San Patrizio (vedere video sotto).
La formula
Al torneo partecipano 16 squadre distribuite in un tabellone tennistico. Due di queste si qualificano tramite la Vinnie Murray cup, il torneo B. Di seguito l’esito del sorteggio, effettuato nella sede centrale della Bank of Ireland da Jamie Heaslip e Cian Healy.
St Mary’s College-Newbridge College
The King’s Hospital-Blackrock College
Cistercian College Roscrea-Qualificata dalla Vinnie Murray Cup
Clongowes Wood College-St Fintan’s High School
St Andrew’s College-Belvedere College
Gonzaga College-Castleknock College
St Michael’s College-St Gerard’s School
Qualificata dalla Vinnie Murray Cup-Terenure College
Si comincia il 29 gennaio a Donnybrook, stadio da 6000 posti dove si svolgono anche le partite del Sei Nazioni Under 20: scenderà in campo la vincitrice dell’edizione 2016, Belvedere.
La favorita
Quella del 2017 sarà l’edizione numero 130 del torneo. Se una squadra ha vinto 68 delle 129 edizioni precedenti beh, si è guadagnata sul campo il titolo di favorita (dietro c’è Belvedere con 11 successi). Questa scuola è Blackrock, la cui maglia a strisce orizzontali bianca e celeste da queste parti è famosa quanto quella tutta nera. Lo stesso dicasi per il loro grido You can’t knock the rock, celebre quanto la haka. Più che una scuola, un simbolo, nonché un ingranaggio fondamentale dell’organizzazione rugbystica nazionale e una delle principali fabbriche mondiali di talenti di questo sport.
La maglia biancoceleste è stata indossata, fra gli altri, dai capitani di British and Irish Lions, Irlanda e Leinster Brian O’Driscoll, Fergus Slattery, Shane Byrne e Victor Costello. L’elenco dei giocatori di Blackrock diventati famosi è lunghissimo: Luke Fitzgerald, Ian Madigan, Leo Cullen, Joey Carbery e Garry Ringrose sono solo i più recenti. Ed è stata anche la scuola di Stephen Aboud, come lui stesso ci ha raccontato.
Elitismo
Fra i lati opposti di questa medaglia ci sono le accuse di elitismo. Le scuole che partecipano alla manifestazione sono quasi tutte private e situate nella zona sud della città. In 129 edizioni, una sola scuola pubblica ha vinto la manifestazione (De La Salle Churchtown nel 1983 e 1985). Tanto per capirsi, mandare il proprio figlio a scuola al Blackrock college costa 6.500 euro l’anno e nella zona un appartamento con due camere da letto può costare anche oltre i 400mila euro. Queste scuole costituiscono l’elite giovanile del rugby irlandese e la loro collocazione dimostra come il rugby sia principalmente lo sport della borghesia ricca del paese, proprio come in Inghilterra. A Dublino la parte più ricca della città è quella sud. Dall’inizio dell’era professionistica il rugby ha iniziato a espandersi anche in altre zone e fasce della società, ma la strada per raggiungere calcio e sport gaelici è ancora lunga. In questo senso ottenere l’organizzazione dei mondiali del 2023 viene vista come la possibilità di trasformare davvero il rugby in uno sport praticato in tutto il Paese.
di Damiano Vezzosi
(1 _ continua)
https://youtu.be/dXDx7HR1jKI
Cari Lettori,
OnRugby, da oltre 10 anni, Vi offre gratuitamente un’informazione puntuale e quotidiana sul mondo della palla ovale. Il nostro lavoro ha un costo che viene ripagato dalla pubblicità, in particolare quella personalizzata.
Quando Vi viene proposta l’informativa sul rilascio di cookie o tecnologie simili, Vi chiediamo di sostenerci dando il Vostro consenso.