La Federazione ha escluso dal Championship lo storico club fondato nel 1895
I London Welsh cessano ufficialmente di esistere come club professionistico. La Federazione inglese non ha accordato agli Exiles il permesso di continuare a giocare nel campionato di Championship fino al termine della stagione, dopo che a dicembre la RFU aveva già concesso al club di Richmond di disputare due partite del torneo cadetto in più nonostante la liquidazione volontaria annunciata dal presidente, Gareth Hawkins. La RFU, tuttavia, ha constatato come non ci fossero le condizioni per poter estendere la licenza ai Welsh, ragion per cui i Dragons sono stati esclusi con effetto immediato dalla competizione e dal rugby d’élite inglese. “La situazione era insostenibile – ha dichiarato il presidente della RFU, Andy Cosslett – È deplorevole essere arrivati fino a questo punto. Sappiamo che si tratta di un giorno triste per tutti coloro legati ai London Welsh. La tristezza per aver perso questo club tra i professionisti è condivisa da tutti“. La dirigenza dei Welsh aveva provato a giocarsi le sue ultime carte cercando di presentare un piano per completare la stagione come una “phoenix company”, ovvero un ente creato appositamente nel momento in cui un’altra azienda diventa insolvente per portare avanti le stesse attività. Alla Federazione, tuttavia, non è stata fatta pervenire alcuna garanzia sul pagamento completo di tutti i creditori.
I London Welsh, nati nel 1895 a Londra da una comunità gallese, hanno fornito alla nazionale dei Dragoni ben 177 giocatori, mentre in 43 hanno rappresentato i British & Irish Lions nel corso degli anni. L’ultima apparizione in Premiership risale al 2014/2015, quando il club dell’Old Deer Park è stato retrocesso perdendo tutte le ventidue partite in programma. Nella stagione in corso, prima della penalizzazione di 20 punti che lo ha portato all’undicesimo posto, il club si trovava alla quinta posizione in classifica.
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