Sei Nazioni 2017: a Londra la presentazione del torneo

C’è anche OnRugby al lancio ufficiale della manifestazione. Le parole di capitane e capitani

sei nazioni 2017

ph. Reuters

LONDRA – Con il lancio ufficiale, come di consueto tenutosi all’Hurlingham Club di Londra, inizia il conto alla rovescia verso il Sei Nazioni 2017, il Torneo ovale più antico al mondo e anche per questo – ma, ovviamente, non solo – il più prestigioso. Capitani e commissari tecnici delle rappresentative maschili e femminili hanno partecipato alla conferenza stampa generale, che lancia l’ultima edizione che si terrà sotto l’egida della RBS. Dopo quindici anni, infatti (com’è ormai noto) la banca fondata ad Edimburgo non sarà più il main sponsor del torneo (quello che non è ancora noto, è chi sarà il sostituto di RBS). Il presidente del Sei Nazioni Pat Whelan apre  parlando dell’introduzione del nuovo sistema di punti, prima di sottolineare la crescita esponenziale che il rugby femminile ha avuto negli ultimi anni, culminata con la decisione – apprezzatissima – di creare un nuovo logo e di trasmettere in diretta tutti i match. Poi, sul palco è il momento di capitane e capitani delle sei squadre.

 

 

Inghilterra

Sarah Hunter: negli ultimi due anni non abbiamo vinto il titolo e questo dimostra quanto sia diventato difficile farlo, con il livello di competizione che è cresciuto esponenzialmente. Siamo orgogliose che le gare da quest’anno siano tutte trasmesse in diretta, una vetrina importante per il nostro movimento.

 Dylan Hartley: la preparazione in Portogallo è andata bene, un paio di giorni intensi e adesso dobbiamo continuare così. Anche lo scorso anno abbiamo avuto problemi di infortuni ma questo ha permesso ad altri ragazzi di mettersi in mostra. Gli infortuni fanno parte del gioco, ma credo che abbiamo una buona squadra per fare bene.

 

 

Francia

Mignot Gaëlle: non c’è extra pressione, per essere le detentrici del torneo, ma confermarsi sarà difficile. È sempre difficile giocare contro l’Inghilterra, specialmente a Twickenham. Siamo motivate per cercare la seconda vittoria consecutiva, consapevoli che però non sarà facile.

Guilhem Guirado: lo scorso anno abbiamo chiuso il Torneo frustrati, abbiamo aperto con due successi ma non siamo riusciti a vincere contro l’Inghilterra dopo altre due sconfitte. Abbiamo costruito su quello partendo da quel momento, in novembre abbiamo studiato nuove cose con buone prestazioni contro Australia e Nuova Zelanda e siamo pronti per il Torneo. Consapevoli che l’inizio contro l’Inghilterra sarà davvero difficile.

 

 

Galles

Cerys Hale: l’Irlanda è una delle migliori squadre al mondo e batterla in trasferta è stata una grande iniezione di morale. Useremo il Sei Nazioni anche per cercare di capire a che punto siamo.

Alun Wyn Jones: è un’emozione speciale esser capitano del Galles e far parte di un gruppo con alcuni giovani. Posso dire che il nostro autunno è stato positivo, abbiamo inserito qualche ragazzo nuovo e questo è un ottimo risultato.

 

 

Italia

Sara Barattin: Preparazione difficile? Abbiamo giocato meno partite delle altre squadre ma questo non ci ha mai spaventato. Ci siamo allenate molto duramente, come sempre; meglio non fare pronostici, vogliamo affrontare tutte le partite una alla volta. Sarebbe comunque importante partire subito bene già dalla prima gara contro il Galles.

Sergio Parisse: siamo pronti fisicamente e mentalmente e non vediamo l’ora di cominciare. Novembre è stato un buon mese e il successo contro il Sud Africa è stato molto importante. La sfida per il Sei Nazioni 2017 sarà essere competitivi per ottanta minuti per tutte le gare.

 

 

Scozia

Lisa Martin: da quando Shade è diventato full-time head coach della nazionale femminile e sono state introdotte le BT Academies, il rugby femminile in Scozia è cresciuto moltissimo. Il nostro focus sarà sulle performances, perché è un fattore che possiamo controllare. Pronostici? Non vogliamo dire contro chi vinceremo.

Greig Laidlaw: dobbiamo cambiare il nostro approccio al Torneo se vogliamo fare bene, perché storicamente le prime gare per noi sono molto difficili. Adesso c’è profondità nel gruppo, più giocatori su cui contare in caso di infortuni e questo è positivo. Arriviamo all’appuntamento con grande entusiasmo e fiducia, anche grazie ai risultati ottenuti dai club. Vogliamo anche dare a Vern Cottern il miglior “addio” possibile, il suo contributo al rugby scozzese è stato molto grande.

 

 

Irlanda

Niamh Briggs: novembre ha mostrato che a volte i risultati non ci sorridono, ma abbiamo imparato molto da quelle sconfitte arrivate comunque contro squadre forti. Non sono l’unica che non è giocatrice pro, è un’altra sfida che dobbiamo affrontare: trovare equilibrio tra vita professionale o di studente e lo sport.

Rory Best: il successo contro gli All Blacks di Chicago è stato importante, abbiamo fatto bene in altre partite ma la cosa fondamentale per noi è continuare a crescere e a guardare avanti raccogliendo ciò che abbiamo seminato, partendo dalla prossima sfida di Murrayfield che sarà molto difficile. La nuova regola sui placcaggi? La sicurezza dei giocatori è fondamentale per tutti, dobbiamo stare attenti a rispettarla ma senza farci distrarre troppo durante la partita. Il punto di bonus? Non farà la differenza.

 

di Matteo Mangiarotti

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