Il Commissario Tecnico spiega in conferenza stampa le scelte per domenica
Non mancano sorprese nella prima uscita sul palcoscenico del Sei Nazioni per il Commissario Tecnico Conor O’Shea. La formazione annunciata dal tecnico irlandese, infatti, ha in parte stupito: a mediano di mischia torna Gori dopo che Bronzini è partito nei tre Test Match di novembre, ai centri non c’è Michele Campagnaro che parte dalla panchina (e che nel comunicato stampa è chiamato utility back, segno che probabilmente lo staff non lo vede solo in maglia 13), in terza linea c’è Steyn e non Minto e in panchina non trova spazio Ruzza. Infine, il triangolo allargato vede Bisegni all’ala ed Esposito che esce dai 23. Ma le parole dette in conferenza stampa, unite a quelle dei giorni scorsi circa la necessità di mantenere una prestazione di livello e tatticamente ortodossa per 80 minuti, aiutano decisamente a meglio comprenderle. E possono essere riassunte in un’espressione perfetta: “A volte le scelte facili non sono quelle giuste”.
“Se guardo alla panchina, penso che davvero abbiamo una buona squadra – ha spiegato Conor O’Shea in conferenza – Vogliamo aumentare la profondità e se contiamo anche le indisposizioni di Leonardo Sarto, Simone Favaro, Van Schalkwyk…La panchina è decisamente buona, c’è esperienza ma anche freschezza”. Ma lo sguardo del tecnico si spinge oltre i 23 della lista gara: “Tutti sono importanti. La partita si prepara in settimana con più di 30 giocatori: l’apporto dei vari Ruzza, Esposito, Chistolini e tutti i giocatori in orbita, vale tanto quanto quello dei 15 e dei 23“. Molti si aspettavano Michele Campagnaro in campo subito: “Tommaso Benvenuti è stato brillante a novembre. Campagnaro è in grande forma nonostante arrivi da un infortunio e può diventare un world class player: per noi tutto ciò è fantastico. A volte le scelte facili non sono quelle giuste. Sono contento quando c’è concorrenza: Gega e Ghiraldini, Gori, Bronzini e Violi…”. Una cosa è sicura: con ricambi del genere, il rischio di tracolli nell’ultimo quarto è certamente più lontano.
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