Allenatore e capitano concordano sulla troppa indisciplina. Ma il coach chiede un’altra percezione
ROMA – Al termine della partita d’esordio nel Sei Nazioni 2017 contro il Galles, persa dagli azzurri 7-33, Conor O’Shea ha così commentato ai microfoni di DMAX la prestazione dei suoi: “Nel primo tempo abbiamo avuto una difesa brillante e molte opportunità per marcare punti, ma è chiaro che il problema è stata la ripresa: abbiamo faticato concedendo troppe punizioni. Non siamo quasi mai usciti dai nostri ventidue metri. Ci sono però aspetti positivi da valorizzare. Sappiamo che c’è una lunga strada da percorrere, ma i giocatori sono disposti a farlo”.
Queste invece il pensiero di capitan Parisse:”Le partite durano ottanta minuti ed noi nel secondo tempo abbiamo fatto le cose male cadendo troppo spesso nell’indisciplina. Abbiamo commesso errori banali, per non dire di peggio. Non dobbiamo dare la colpa all’arbitro, ma assumerci le nostre responsabilità. Concedere ogni volta tre punti ad un avversario come il Galles ha consentito loro di prendere il largo. Nel primo tempo non abbiamo concretizzato, dobbiamo fare i complimenti a loro per la difesa anche se hanno giocato abbastanza sporco e l’arbitro ha lasciato giocare”.
Queste invece le dichiarazioni rilasciate in conferenza stampa
Conor O’Shea: dobbiamo riuscire a cambiare la percezione nei nostri confronti, la percezione con cui le persone ci guardano. Poi certo, noi siamo stati la squadra migliore nel primo tempo e il Galles nella ripresa, ed è stato difficile mantenere la nostra energia nel momento in cui gli avversari prendevano campo. Ma dobbiamo essere percepiti alla stessa stregua degli altri e fare in modo che la percezione non cambi, bisogna far percepire un livello analogo alle due squadre in campo. E’ impossibile vincere una partita come quella di oggi con 15 calci contro a 5. Come si fa affinché ciò accada? Non bisogna sentirsi frustrati, ma anche lavorare su ciò che noi possiamo controllare. Ma non ho dubbi: i nostri falli c’erano tutti, piuttosto sono i pochi fischiati contro il Galles.
Sergio Parisse: oggi è stato molto difficile il rapporto con l’arbutro, ci sono state difficoltà di comunicazione. Siamo l’Italia ma è così: per cambiare le cose dobbiamo essere competitivi in campo. Nel primo tempo loro restavano molto tempo a terra in ruck, più di fare pressione all’arbitro non potevo. E’ così e continuerà ad essere così, siamo l’Italia e lo sappiamo: i nostri falli verranno sempre puniti. Non voglio dare colpe all’arbitro, ho concesso personalmente due cambi.
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