Finisce 15-14 per le Dark Blues. Prima vittoria al Sei Nazioni dal febbraio 2010
CUMBERNAULD – La Scozia rompe l’incantesimo e conquista il primo successo al Sei Nazioni Femminile dopo sette anni di astinenza, confermando tutte le cose buone fatte vedere finora – e, tra queste, decisamente la determinazione è l’attributo che Lisa Martin e compagne hanno mostrato anche stasera.
La Scozia ha la prima occasione per mettere punti a referto, ma Sarah Law non trova i pali dalla piazzola. Il primo quarto di gara – che si gioca per la maggior parte nella metà campo gallese – è molto tattico, con le due squadre che impiegano tempo a studiarsi commettendo qualche errore di troppo. Nei raggruppamenti, la disciplina fa difetto ad entrambe le squadre che però non hanno mai occasione di muovere il tabellino.
Sono le gallesi, però, che rompono l’equilibrio al 20′, quando Carys Phillips chiude una maul avanzante nata da una penal’toche sui 5m scozzesi – per fuorigioco. Snowsill è perfetta con la trasformazione e il Galles entra nel secondo quarto avanti (0-7).
La gara si calma ancora, prima che Chloe Rollie, estremo della Scozia, si infili nella difesa gallese ispirando un’avanzata che, però, si ferma poco dentro i 22m gallesi per un’infrazione – l’ennesima – al breakdown rilevata dal direttore di gara, il sudafricano Cwengile Jadezweni, che al 34′ concede una meta tecnica alle gallesi, nata da una mischia sui 5m ben giocata dal pack in rosso. Snowsill trasforma per lo 0-14, ma proprio a tempo scaduto arriva la meta scozzese che riapre la gara. È Lisa Thomson ad andare di prepotenza oltre la linea, dopo qualche fase giocata nei 22m gallesi che ha fiaccato la resistenza della difesa ospite.
Law è precisa e fissa il punteggio sul 7-14 con cui le squadre vanno a riposo, al termine di un primo tempo un po’ noioso in cui la Scozia non è stata capace di trasformare in punti a referto la percentuale del possesso – e, va detto, anche del territorio.
La ripresa si apre col Galles in attacco, che costringe la Scozia ad effettuare numerosi placcaggi – va sottolineato il lavoro di Helen Nelson che, dopo aver sbagliato un calcio di avanzamento, va a placcare prima Hywel, poi Lake, fermando l’avanzata gallese e facendo ammenda al meglio al proprio errore.
Le percentuali di possesso e territorio, adesso, sono decisamente più equilibrate e – sinceramente non riesco a trovare un nesso, ma pare ci sia – la Scozia sa farsi più pericolosa. Non a caso, infatti, le Dark Blues entrano nell’ultimo quarto di gara a due soli punti di distacco (12-14) grazie alla meta di Rhona Lloyd, che finalizza un’azione insistita nata da una mischia sui 5m gallesi e impreziosita dall’offload di Konkel su Law, che offre poi l’assist decisivo all’ala. Lana Skeldon si incarica della trasformazione, ma l’ovale calciato dal tallonatore scozzese si spegne poco prima dei pali avversari.
La Scozia adesso continua ad attaccare, mettendo in grosse difficoltà le avversarie, ma quando siamo entrati negli ultimi dieci minuti di gioco non riesce a trovare il varco giusto. Al 74′, però, il Galles regala un calcio di punizione e la Scozia decide di calciare. Sulla piazzola vanno Law e Nelson, con la prima che si incarica della battuta. La mediana di mischia mantiene la calma e spedisce l’ovale del sorpasso tra i pali gallesi (15-14).
Ci sono ancora cinque, lunghi minuti ma la Scozia – con qualche difficoltà, ma tant’è – riesce a tenere i nervi saldi e si porta a casa un successo storico.
Mete: Thomson (40′), Lloyd (60′)
Conversioni: Law (40′)
Punizioni: Law (74′)
A disposizione: 16 Lowri Harries 17 Gwenllian Pyrs 18 Caryl Thomas 19 Siwan Lillicrap 20 Nia Elen Davies 21 Sian Moore 22 Robyn Wilkins 23 Gemma Rowland
Mete: Phillips (20′), meta tecnica (34′)
Conversioni: Snowsill (20′, 35′)
Punizioni:
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