Parla l’apertura dei veneti: dopo le due sconfitte consecutive è arrivata la scossa. Il Seven azzurro? Il livello è più alto
Dopo quattro anni complicati e ambigui sotto il profilo gestionale al Benetton Treviso, James Ambrosini si è ritrovato. L’italo-australiano, nato a Brisbane e passato anche per l’Under 20 dei Wallabies, è uno dei principali artefici del brillante campionato disputato fin qui da San Donà, attualmente al quarto posto in classifica ed in lotta per un posto nelle semifinali. Dal momento del suo arrivo, coach Zane Ansell ha dato piena fiducia all’apertura di origini abruzzesi, che ha ripagato con prestazioni di qualità in cabina di regia e punti importanti per la crescita dell’intera squadra. Un sodalizio, quello tra Ambrosini e San Donà, arrivato probabilmente al momento giusto: “Ho ritrovato l’equilibrio con me stesso, cosa che negli ultimi due anni a Treviso avevo totalmente smarrito – confessa in un’intervista a la Nuova Venezia – Ora posso dedicarmi anche agli studi universitari, ho completato due anni su tre e nel 2018 darò l’ultimo esame prima della laurea. Per questo e molto altro devo tanto al San Donà, all’intero ambiente e alla squadra, e voglio dare il massimo per dare il mio contributo al sogno dei playoff”.
Un sogno alimentato dall’ultima vittoria nel derby contro Rovigo, un’impresa che a detta di Ambrosini nasce soprattutto dalla forza del gruppo nel reagire alle due sconfitte consecutive contro Lazio e Mogliano. “Ci siamo stretti, guardandoci dritto negli occhi. Un momento molto forte, che ha dato la scossa a tutti, e che ci ha portato ad affrontare i campioni d’Italia come avete visto. Il San Donà è una realtà del campionato, lo abbiamo confermato”. L’ultimo weekend è stato coronato anche dalla contemporanea sconfitta di Viadana sul campo delle Fiamme Oro, grazie alla quale i veneti hanno sorpassato i lombardi al quarto posto. E il prossimo 4 marzo, alla ripresa del campionato, il calendario prevede proprio Viadana-San Donà. “Vincere allo Zaffanella sarebbe importantissimo. Stiamo lavorando duro, quel giorno sarà una battaglia vera”.
Oltre al San Donà, James Ambrosini non perde di vista nemmeno la nazionale italiana di rugby Seven, di cui sta diventando uno dei punti fermi. “Un brl gruppo, questo è il secondo anno che vengo convocato, ma il livello dei giocatori è nettamente più alto e così l’approccio al gioco – spiega – Credo ci toglieremo delle belle soddisfazioni nelle gare del circuito”. Quel rugby a 7 che, inoltre, potrebbe essere utilizzato per tappare i buchi lasciati dall’Eccellenza per le tante pause dovute alla concomitanza con il Sei Nazioni. “Questo giocare una volta sì e tre no non è positivo. Sento dire da più parti che l’anno prossimo si troverà una soluzione, magari inserendo delle finestre di Seven nei turni di riposo, però al momento così è”.
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