Si giocano nel pomeriggio due partite fondamentali per il torneo. Appuntamento su DMAX dalle 15.05
EDIMBURGO – La Scozia non vinceva all’esordio del Sei Nazioni da undici anni, prima di battere l’Irlanda lo scorso 4 febbraio.
La Scozia non vince in Francia dal 1999, ma stavolta il record negativo resterà attivo ancora per almeno due anni, perchè nonostante i progressi mostrati, i Dark Blues sono usciti ancora sconfitti dallo Stade de Francce.
Terzo turno, terzo record negativo: la Scozia non batte il Galles dal 2007 e, nell’era Sei Nazioni (dal 2000) ha vinto solo tre volte in totale, con un pareggio (2001) e tredici sconfitte, di cui, come detto, nove consecutive.
Negli ultimi tre incontri, però, la Scozia ha almeno chiuso il gap con i rivali; nel 2014 il rosso diretto a Hogg – per la gomitata su Biggar al Millennium Stadium – ha cambiato il corso degli eventi, decidendo un match fino a quel momento equilibrato, come due anni fa è stato il giallo (piuttosto fiscale) mostrato a Finn Russell per un ‘non intervento’ ancora su Dan Biggar ha spezzato ancora l’equilibrio. Lo scorso anno, invece, è stata la meta di Jamie Roberts nell’ultimo quarto di gara a spezzare la resistenza scozzese, prima che la marcatura di North chiudesse l’incontro mandando i Dragoni oltre il break – la meta di Duncan Taylor, a due minuti dallo scadere, ha solo reso meno duro il passivo (27-23).
La Scozia si presenta alla gara di oggi con qualche sorpresa, due assenze pesanti e, come detto, un altro record da cancellare. Lo dovrà fare senza Greig Laidlaw, sostituito da Ali Price in mediana e da John Barclay – che gioca in Galles, negli Scarlets – come capitano; Maitland non ha recuperato e Cotter schiera Visser al suo posto, con l’ala dei Quins che torna così in nazionale da cui mancava da novembre – ultima apparizione dalla panchina nel test contro i Pumas.
Nel Galles torna George North e Rob Howley può schierare la miglior formazione possibile, con Moriarty, al momento uno dei più in forma dei suoi, ancora preferito a Faletau.
Appuntamento con “Rugby Social Club”, condotto da Daniele Piervincenzi con Paul Griffen, Mauro Bergamasco, Maria Beatrice Benvenuti e Chef Rubio a partire dalle 15.05 di sabato (calcio d’inizio fissato alle 15:25). Telecronaca e commento tecnico a cura di Antonio Raimondi e Vittorio Munari.Oltre alla diretta TV in chiaro su DMAX (canale 52), tutto il Sei Nazioni in live streaming su DPLAY e www.eurosport.com.
Al termine della partita diretta Facebook da Londra sulla pagina di OnRugby con Andrea Masi che commenterà il match e risponderà alle vostre domande.
Scozia: 15. Stuart Hogg 14. Tommy Seymour 13. Huw Jones 12. Alex Dunbar 11. Tim Visser 10. Finn Russell 9. Ali Price 1. Gordon Reid 2. Fraser Brown 3. Zander Fagerson 4. Richie Gray 5. Jonny Gray 6. John Barclay (C) 7. John Hardie 8. Ryan Wilson
A disposizione: 16. Ross Ford 17. Allan Dell 18. Simon Berghan 19. Tim Swinson 20. Hamish Watson 21. Henry Pyrgos 22. Duncan Weir 23. Mark Bennett
Galles: 15. Leigh Halfpenny 14. George North 13. Jonathan Davies 12. Scott Williams 11. Liam Williams 10. Dan Biggar 9. Rhys Webb 1. Rob Evans 2. Ken Owens 3. Tomas Francis 4. Jake Ball 5. Alun Wyn Jones (C) 6. Sam Warburton 7. Justin Tipuric 8. Ross Moriarty
A disposizione: 16. Scott Baldwin 17. Nicky Smith 18. Samson Lee 19. Luke Charteris 20. Taulupe Faletau 21. Gareth Davies 22. Sam Davies 23. Jamie Roberts
di Matteo Mangiarotti
Irlanda-Francia
L’Aviva Stadium ha dovuto attendere la terza giornata per inaugurare il Sei Nazioni 2017, ma il piatto servito dal calendario del torneo ha tutto per ripagare con gli interessi i 50.000 spettatori che affolleranno lo stadio per un Irlanda-Francia che promette scintille e tanto spettacolo. L’abulica e scialba sfida dello scorso anno dello Stade de France (decisa da una meta di Medard a dieci minuti dal termine per il 10-9 finale), significativa di due squadre in difficoltà in quel periodo, sembra già un lontano ricordo: i Verdi di Joe Schmidt hanno compiuto l’impresa di battere gli All Blacks, gli Springboks e i Wallabies in una singola stagione, mentre Guy Noves sembra aver toccato le corde giuste di un gruppo ricco di talento per far partire la rinascita transalpina, come dimostrato già dal tour di novembre e dalle prime due partite del torneo in corso.
Quella di Dublino sarà anche la sfida tra due filosofie diverse: quella di Schmidt, fatta di un rugby strutturato e caratterizzato da una grande organizzazione tattica ma non per questo meno spettacolare (come abbiamo potuto ammirare all’Olimpico), e quella di Noves, che ha riportato i Bleus a giocare quel rugby vivace ed effervescente tipico dei francesi, con grande libertà d’azione per i giocatori in campo (e tanti offload) ma anche con un’ossatura solida alla base e nel pacchetto di mischia.
All’annuncio delle formazioni, ad attirare maggiormente l’attenzione è stato per forza di cose il ritorno dal primo minuto di Johnny Sexton, la cui partnership con Conor Murray potrebbe passare dalla maglia verde dell’Irlanda a quella rossa dei British & Irish Lions in estate. Il lavoro svolto della mediana dei padroni di casa, al solito, sarà una delle chiavi di volta per il match e per l’efficacia delle giocate irlandesi, così come molto potrebbe dipendere dalla battaglia tra due pack di livello mondiale per interpreti e prestazioni sfornate fin qui. Da una parte, Tadhg Furlong si sta confermando come il miglior pilone destro dell’Emisfero Nord, mentre CJ Stander e Sean O’Brien hanno messo in mostra uno stato di forma eccelso e il solito, enorme, work rate contro l’Italia; dall’altra, i transalpini hanno dimostrato (anche contro l’Inghilterra) di avere la mischia più forte del torneo, sostenuta da una prima linea in cui Slimani prende per l’occasione il posto di Atonio, e giocatori come Gourdon e Vahaamahina sempre presenti nel cuore del gioco (senza dimenticare il solito Picamoles). Occhi puntati anche sul triangolo allargato della Francia (in cui Huget prende il posto di Vakatawa), sempre pronto a contrattaccare palla in mano e a seminare il panico nel gioco rotto.
L’asticella, in ogni caso, sembra pendere dalla parte irlandese, sia per il maggiore amalgama della squadra sia per il ritorno in campo di Sexton: chi vince continua la rincorsa all’Inghilterra, chi perde abbandona ogni speranza di poter ambire al trofeo.
Appuntamento con “Rugby Social Club”, condotto da Daniele Piervincenzi con Paul Griffen, Mauro Bergamasco, Maria Beatrice Benvenuti e Chef Rubio a partire dalle 17.30 di sabato (calcio d’inizio fissato alle 17.50). Telecronaca e commento tecnico a cura di Antonio Raimondi e Vittorio Munari.Oltre alla diretta TV in chiaro su DMAX (canale 52), tutto il Sei Nazioni in live streaming su DPLAY e www.eurosport.com.
Irlanda: 15 Rob Kearney, 14 Keith Earls, 13 Garry Ringrose, 12 Robbie Henshaw, 11 Simon Zebo, 10 Johnny Sexton, 9 Conor Murray, 8 Jamie Heaslip (c), 7 Sean O’Brien, 6 CJ Stander, 5 Devin Toner, 4 Donnacha Ryan, 3 Tadhg Furlong, 2 Rory Best (c), 1 Jack McGrath
A disposizione: 16 Niall Scannell, 17 Cian Healy, 18 John Ryan, 19 Iain Henderson, 20 Peter O’Mahony, 21 Kieran Marmion, 22 Paddy Jackson, 23 Andrew Trimble
Francia: 15 Scott Spedding, 14 Yoann Huget, 13 Rémi Lamerat, 12 Gaël Fickou, 11 Noa Nakaitaci, 10 Camille Lopez, 9 Baptiste Serin, 8 Louis Picamoles, 7 Kévin Gourdon, 6 Bernard le Roux, 5 Yoann Maestri, 4 Sébastien Vahaamahina, 3 Rabah Slimani, 2 Guilhem Guirado (c), 1 Cyril Baille
A disposizione: 16 Christopher Tolofua, 17 Uini Atonio, 18 Xavier Chiocci, 19 Julian Le Devedec, 20 Charles Ollivon, 21 Maxime Machenaud, 22 Henry Chavancy, 23 Djibril Camara
di Daniele Pansardi
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