Dopo Twickenham: l’Italia di Conor O’Shea prende sempre più forma

Carattere, sacrificio e piano di gioco. A Firenze abbiamo vinto, a Londra messo la pietra angolare

italia inghilterra campagnaro sei nazioni 2017

ph. Sebastiano Pessina

LONDRA – Succede che ad un quarto di gioco dal termine siamo sotto 17-15 a Twickenham contro l’Inghilterra, seconda del ranking mondiale e unica squadra del torneo ancora imbattuta. Allo stesso momento di pochi giorni fa, eravamo sotto 35-10 con l’Irlanda e 19-7 contro il Galles, in entrambi i casi all’Oloimpico. Il pubblico un po’ fischia e un po’ urla contro Poite (nonostante Corbisiero abbia spiegato allo stadio la regola della ruck durante l’intervallo), un po’ forse è spaventato. Vuoi davvero che la prima vittoria in assoluto dell’Italia contro l’Inghilterra arrivi proprio nel tempo del rugby in quello che, fino ad un’ora prima, era il classico five points match con cui tornare in testa alla classifica? Fino a lì perfetti, black out a parte di inizio ripresa dopo una difficilissima uscita dagli spogliatoi.
Come poi siano andate le cose, purtroppo lo sappiamo e il 36-15 finale è lì a ricordarcelo. Parlare di vittoria mancata è eccessivo, ma certamente la partita di Twickenham lascia molte più luci che ombre in vista del proseguo del torneo, e in generale per il futuro della selezione azzurra.

 

 

Un primo tempo perfetto e intelligente

Nella settimana del ma la Georgia, dopo la pesante sconfitta (per punteggio ma soprattutto performance) contro l’Irlanda, Parisse e compagni entrano in campo a Twickenham con un piglio deciso e una condotta del gioco intelligente. Poche cose ma ben fatte, quelle che il nuovo staff tecnico ha sempre chiesto: placcaggi raddoppiati, piede tattico con pressione che sale bene, allontanarsi dalla fonte solo se veramente ne vale la pena e senza isolarsi, rallentare l’ovale costruendo bene le mini unit per evitare i fetcher di casa.

E poi la strategia di non contestare la ruck e marcarli a uomo nel loro campo con otto e nove. Per Eddie Jones una mossa contraria allo spirito del gioco, opinione personale, per il regolamento nulla di vietato, fatto inconfutabile. A parte che già l’avevamo vista fare (dai Chiefs ma non più tardi di qualche settimana fa in Wasps-Tolosa, tra l’altro da Natan Huges che era domenica in campo contro gli Azzurri), ma resta il fatto che le partite si vincono e perdono in 23 più staff tecnico: e il nostro ha studiato qualcosa che ha messo seriamente in difficoltà Hartley e compagni (e irritato Jones), in confusione e spiazzati dalla scelta avversaria fino a quando hanno capito che l’unica cosa da fare era sfruttare la mancanza di contest e breakdown per ripartire sulla verticale e fare metri (e nella ripresa sono arrivati un paio di mini break, oltre alla contromossa in non andare a terra impostando raggruppamenti in piedi che hanno dato i loro frutti).

 

 

La reazione della ripresa: la nota più positiva

Guardando alla partita nel suo complesso, il dato forse più positivo che portiamo via da Twickenham è la reazione che Parisse e compagni hanno avuto dopo l’uno/due di inizio ripresa. Due mete che possono tagliare le gambe (e in passato tante volte l’hanno fatto, Galles compreso ad inizio febbraio), tanto più dopo un primo tempo in cui si è speso molto e in un campo emotivamente pesante come quello londinese. Eppure riconquistati possesso e territorio, l’Italia è stata brava a restare fedele al proprio piano di gioco senza sbandare, fino alla bellissima meta di Campagnaro. Che ha dimostrato quanto a noi servano come l’aria giocatori in grado di attaccare le difese schierate in situazione di gioco lento. E quanto da questo punto di vista all’estero insegnino benissimo ad attaccare.

 

 

Piazzola e concretizzazione: dove abbiamo peccato

Sul fronte delle note dolenti, da segnalare i punti lasciati dalla piazzola che hanno comunque permesso all’Inghilterra di rimanere sempre attaccata al match nel corso del primo tempo, e in generale la scarsa concretizzazione a fronte di un primo tempo (soprattutto la prima mezzora) dominata per possesso, territorio e inerzia della partita.

 

 

Prossimo avversario la Francia

Tra 12 giorni sotto con la Francia, la squadra più fisica e pesante del torneo. Cosa serviranno? Tattica e strategia difensiva a parte, rivedere lo spirito combattivo ammirato a Twickenham è l’obiettivo minimo. E il punto di partenza per ogni partita futura. Se la vittoria contro gli Springboks rappresenta una data scritta nella storia del rugby italiano, la sensazione è che questa prova di Twickenham rappresenti un prima e un dopo ben preciso all’interno della gestione di O’Shea. Ieri, più che a Firenze (dove sia chiaro, carattere e strategia non sono certo mancati), abbiamo visto qualcosa di molto simile all’idea di Italia del nuovo staff tecnico. Mancano profondità nei cambi e abitudine alla vittoria e alla gestione del risultato: tutte cose che si migliorano a livello di franchigie.

Per essere sempre aggiornato sulle nostre news metti il tuo like alla pagina Facebook di OnRugby e/o iscriviti al nostro canale Telegram.
onrugby.it © riproduzione riservata

Cari Lettori,

OnRugby, da oltre 10 anni, Vi offre gratuitamente un’informazione puntuale e quotidiana sul mondo della palla ovale. Il nostro lavoro ha un costo che viene ripagato dalla pubblicità, in particolare quella personalizzata.

Quando Vi viene proposta l’informativa sul rilascio di cookie o tecnologie simili, Vi chiediamo di sostenerci dando il Vostro consenso.

item-thumbnail

Giulio Bertaccini: “Menoncello e Brex sono unici. Sto imparando da loro, voglio farmi trovare pronto”

Le parole del potenziale esordiente degli Azzurri: dal suo ruolo in campo alla crescita stagione dopo stagione

4 Novembre 2024 Rugby Azzurro / La Nazionale
item-thumbnail

Italia-Argentina, il “derby” di Quesada: “Ho allenato tanti Pumas ma metterò da parte le emozioni. La mia squadra ora è l’Italia”

Un volto inedito del tecnico azzurro che si racconta a OnRugby: tutti gli argentini che ritroverà dopo averli allenati, il canottaggio coi Jaguares, l...

4 Novembre 2024 Rugby Azzurro / La Nazionale
item-thumbnail

Italia, Tommaso Allan si racconta: “Avevo bisogno di staccare, torno con ancor più entusiasmo”

Il trequarti azzurro torna dopo alcuni mesi di pausa dal rugby internazionale: "Una scelta difficile, ma anche il mio rugby ne ha giovato"

3 Novembre 2024 Rugby Azzurro / La Nazionale
item-thumbnail

Italia, Quesada: “Gesi e Odogwu vicini alla convocazione. Fischetti in dubbio per l’Argentina, Lamb vedremo”

Il tecnico ha spiegato le sue convocazioni per le Autumn Nations Series, motivando le sue decisioni e parlando anche degli assenti

2 Novembre 2024 Rugby Azzurro / La Nazionale
item-thumbnail

Italia, Marco Zanon: “Dobbiamo consolidare la nostra identità di squadra”

Il trequarti azzurro ha parlato della prima settimana di allenamenti in vista del test match con i Pumas

1 Novembre 2024 Rugby Azzurro / La Nazionale
item-thumbnail

Italia, Fusco: “Con l’Argentina partita punto a punto. Gli infortuni mi avevano buttato giù, bellissimo tornare”

Il mediano di mischia azzurro: "I Pumas vengono dal miglior Rugby Championship della loro storia, ma anche noi abbiamo fatto il nostro miglior Sei Naz...

29 Ottobre 2024 Rugby Azzurro / La Nazionale