Il lancio dell’iniziativa è arrivato in concomitanza con la Giornata internazionale delle donne
Quale modo migliore per celebrare la Giornata internazionale delle donne, se non lanciare un progetto volto all’ulteriore promozione del rugby femminile? È quello che ha pensato World Rugby, che ha colto perfettamente l’ovale al balzo per annunciare un piano d’azione di otto anni (2017-2025) il cui scopo è la crescita di uno sport già in grande fermento negli ultimi tempi. L’iniziativa sarà favorita da una serie di consultazioni “globali e senza precedenti con giocatori, fan, Federazioni, associazioni regionali e commerciali e partner televisivi”, come si legge nel comunicato diffuso mercoledì, proprio in concomitanza con la ricorrenza dell’8 marzo. In particolare, World Rugby ha selezionato cinque punti fondamentali su cui la comunità rugbistica si concentrerà per sfruttare l’onda lunga degli ultimi anni e far progredire ancora il rugby femminile:
– Incremento della partecipazione attraverso modelli di sviluppo sostenibili
– Contribuire a prestazioni di alto livello attraverso una maggiore concorrenza
– Maggiore governance inclusiva
– Costruire profili di forte impatto e abbattere le barriere
– Accrescere il pubblico e gli investimenti
L’annuncio, inoltre, arriva in un anno chiave per il rugby in rosa come il 2017 in cui si disputerà l’attesa Coppa del Mondo (9-26 agosto), che potrebbe rappresentare un traino non indifferente per l’avvio del progetto annunciato da World Rugby.
Un entusiasmo giustificato dai numeri del 2016: il 39% dell’1,99 milione di neofiti della palla ovale riguarda le donne, che sono il 25% del totale dei praticanti a livello globale (circa 2,2 milioni di giocatrici). “Dobbiamo essere coraggiosi nel cambiare (‘Be Bold For Change’, che è anche l’hashtag utilizzato per lanciare l’iniziativa) – ha dichiarato il General Manager per la sezione femminile di World Rugby, Katie Sadleir – Questo piano non intende solo costruire sopra quello di successo del 2011-2016, ma intende eliminare le barriere assicurando che il rugby sia uno sport progressista, moderno, dinamico e attraente per ragazzi e ragazze in tutto il mondo. È fondamentale che a livello globale siamo innovativi, audaci e pronti per agire sulle necessità del gioco e di intere generazioni di giocatrici e appassionati”.
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