Fusione Racing-Stade: arrivano dettagli, ma è un inglobamento?

Montano le proteste dei giocatori tra tweet, sit-in e richieste di rescissione

dalla pagina Twitter dello Stade Francais

dalla pagina Twitter dello Stade Francais

C’erano una volta lo Stade Francais e il Racing 92. La lunga storia dei due club parigini (con venti campionati vinti alle spalle) si è conclusa iconicamente ieri, 13 marzo 2017, intorno alle 11: con un comunicato congiunto, le due società hanno annunciato una clamorosa fusione a partire dalla prossima stagione, con l’obiettivo di unire le proprie risorse per meglio affrontare le proprie sfide. Un’iniziativa partorita e gestita nel giro di mese e mezzo dai presidenti Thomas Savare e Jacky Lorenzetti, che ieri in conferenza stampa hanno fornito ulteriori dettagli al riguardo, per quella che potrebbe essere già diventata la notizia dell’anno ovale. “Siamo consapevoli della brutalità della notizia. È una bomba – ha dichiarato Savare, numero uno dello Stade – Si tratta di un progetto recente, che abbiamo deciso di svelare il prima possibile. Non abbiamo ancora un nome o loghi – riporta L’Equipe – Cominceremo a far lavorare alcuni designer da martedì”.

 

“È un matrimonio che non pensavo fosse possibile – ha aggiunto Lorenzetti – Ma l’abbiamo fatto. Sarà un club competitivo, vincente. Avere una grande squadra a Parigi sarà un bene anche per la nazionale francese nel medio termine. Vogliamo passare da una cultura del vincere una volta ogni tanto, al vincere ogni volta”. Per quanto riguarda i dettagli relativi alle sedi del futuro club, Lorenzetti ha annunciato che il centro di allenamento sarà il Plessis-Robinson (da ingrandire con una club house, un centro di formazione rugbistico che accoglierà 1700 giovani e relative scuole), mentre Savare ha fatto sapere che per lo stadio di punterà sull’Arena 92, al momento in costruzione (32.000 posti previsti) e pronto per essere inaugurato a fine 2017. Nel frattempo, verrà utilizzato l’attuale casa dello Stade Francais, il Jean-Bouin. E a proposito di stadio e spettatori, Lorenzetti si pone un obiettivo ben preciso: “I nostri tifosi, messi in comune, sono 450.000, per cui speriamo di giocare davanti a 22.000 persone”.

 

La fusione della futura rosa del nuovo club avverrà a discrezione di Savare, Lorenzetti e dei due tecnici individuati in Laurent Labit e Laurent Travers, attuali allenatori del Racing. “Abbiamo 45 giocatori da una parte e 45 da un’altra, bisognerà che ne restino 45 – ha spiegato Lorenzetti – Operare dei tagli da 90 a 45 è un’operazione sensibile, ma ci sono anche dei giocatori in scadenza di contratto”. In merito alla direzione societaria, invece, è Savare a chiarire: “Ci sarà un consiglio di sorveglianza, di cui sarò il presidente, e un organo esecutivo, la cui presidenza sarà a rotazione. Per i primi due anni a presiederlo sarà Jacky”. Savare, inoltre, ha chiarito che la fusione non interesserà i settori giovanili e quello femminile, dove continueranno i derby.

 

 

Le reazioni dei giocatori e l’indignazione del sindacato

Nonostante i proclami di mantenere le due identità dei club sempre vive all’interno della nuova creatura, non sono mancate naturalmente le reazioni sdegnate da parte di appassionati e giocatori per la sorprendente notizia. Su tutti, il più attivo finora è stato Pascal Papé, simbolo dello Stade Francais il cui commento a caldo lascia ben poco spazio ad interpretazioni: “Oggi sono talmente triste che preferisco non commentare – ha twittato il seconda linea francese – Parlerò prossimamente”. Già nel corso del pomeriggio, tuttavia, Papé si è poi fatto portavoce di una sorta di sit-in organizzato proprio al Jean-Bouin da tifosi e giocatori dello Stade “per ribadire il nostro al club”, come si legge in un altro tweet dell’ex nazionale transalpino. “Non deporremo le armi così. Lotteremo finché sarà necessario – ha tuonato successivamente Papé, come riportato da Rugbyrama – Questo club è una famiglia. Thomas Savare mi delude molto per il suo comportamento, che è ben lungi dall’essere umano”.

 

 

Parole dure anche da un’altra seconda seconda linea dello Stade, Paul Gabrillagues: “Non è una fusione, è l’acquisto dello Stade Francais da parte del Racing – ha scritto il giocatore sulla propria pagina Facebook – Dunque la morte del nostro club. Non voglio partecipare a questa mascherata. Dimostriamo che siamo in tanti ad amare questo club”. Non va per il sottile nemmeno Rabah Slimani, che esprime tutto il suo dissenso con un tweet dal ritiro della nazionale: “Come uccidere una storia, un club. Dei giocatori, uno staff, ma anche un’amministrazione. Tutti i giovani, i tifosi“. Più laconico il commento di Hugo Bonneval, ma non per questo meno chiarificatore, al pari di quello di Henry Chavancy…

Cattura

 

twitter

 

Sulla questione è intervenuto anche il presidente di Provale, il sindacato dei giocatori, Robins Tchale-Watchou. Il 33enne camerunense, transitato per una stagione allo Stade Francais, ha espresso con forza la propria posizione in merito: “Le prime vittime sono i giocatori. Non sanno cosa accadrà, come accadrà e cosa ne sarà del loro futuro – si legge su Rugbyrama – Non sanno nulla, è il caos totale. Sono combattuto tra confusione, rabbia e delusione. […] Come potranno continuare a vestire la loro maglia? Sono dei giocatori del resto, degli esseri umani. Com’è possibile? Loro hanno il mio sostegno e il sostegno del sindacato e non possiamo incolparli di combattere per loro stessi, per la loro passione – ha concluso Tchale-Watchou.

 

 

Fuggi fuggi in arrivo? 

Intanto, secondo L’Equipe tantissimi giocatori avrebbero chiesto di rescindere a fine stagione i propri contratti. Tra questi Genia, Alberts e Nakarawa. Più passano le ore e più si rafforza la sensazione secondo cui più che di una fusione si tratti di un inglobamento dello Stade Francais da parte del Racing.

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