Sei Nazioni: Scozia, sabato contro l’Italia per il “riscatto”

Barclay, Weir, Fagerson e l’assistant Humphreys parlando della sfida contro gli Azzurri

scozia sei nazioni 2017

ph. Sebastiano Pessina

EDIMBURGO – “Riscatto” e “analisi onesta delle nostre prestazioni” sono il filo conduttore di tutti gli interventi dei giocatori scozzesi che si sono succeduti, finora, davanti ai media per discutere della prossima partita contro l’Italia, senza – ovviamente – dimenticare quanto appena successo a Twickenham.

 

“Abbiamo rivisto la nostra prestazione, dal punto di vista tecnico e tattico e cercato di capire dove abbiamo sbagliato. Abbiamo adesso l’ultima opportunità, contro l’Italia, per chiudere il nostro Sei Nazioni in crescendo, prendendoci il terzo successo e potenzialmente il secondo posto in classifica generale, un risultato che non arriva da molto tempo e sinceramente siamo concentrati di questo.

 

John Barclay, confermato capitano anche per l’ultima gara del Sei Nazioni, proverà a guidare i suoi al terzo successo nel Torneo, con la possibilità di chiudere nel punto più alto in classifica (secondo posto) dal 2006.

“Ogni partita è importante, noi vogliamo vincere ogni partita ma sappiamo che quella che ci attende sabato sarà una sfida molto dura, come lo sono sempre quelle contro l’Italia. Sappiamo che se vogliamo vincere dovremo giocare molto meglio di quanto fatto sabato scorso. Vern (Cotter) è stato chiaro, ci ha detto che non è importante vincere perché è la sua ultima gara o per altri motivi, è solo importante vincere perché la Scozia deve fare bene, deve mettere in campo la prestazione che tutti ci attendiamo e deve prendersi il risultato migliore possibile, sempre.

 

Sabato scorso abbiamo commesso troppi errori, abbiamo regalato troppe punizioni e nel complesso giocato male ma siamo un gruppo di giocatori che non si risparmia critiche, che analizza onestamente le proprie performance e che, come detto, riconosce i propri errori. La cosa fondamentale, adesso, è analizzare la gara ma pensare subito al futuro. È importante avere una reazione nel prossimo weekend, ma una reazione giusta, senza pensare di strafare. Siamo fiduciosi in noi stessi, vogliamo regalare ai nostri tifosi e a noi stessi un’ultima vittoria per finire il Torneo nel miglior modo possibile. Vogliamo sempre rappresentare il nostro Paese al meglio.
L’Italia è sempre una squadra difficile da affrontare e ultimamente hanno messo in campo tattiche innovative, cercando di fare qualcosa di nuovo in ogni parte del campo per confondere le idee agli avversari. Cercheremo di affrontare la gara con serenità, vedendo di reagire ad ogni loro tattica prontamente e nel miglior modo possibile per renderle inefficaci. Ogni squadra ha le sue tattiche, come detto noi cercheremo di concentrarci su noi stessi e su quello che dobbiamo fare per prenderci il risultato. Sergio Parisse è un po’ il loro punto di riferimento, che cercano sempre di coinvolgere in ogni azione, ma noi dovremo essere bravi a trovare le contromisure.”

 

 

Cancellare il brutto ricordo di Twickenham

Duncan Weir, che nel 2014 a Roma ha regalato il successo alla Scozia con un drop a due minuti dallo scadere, spera ci possano essere ulteriori occasioni per sorridere per i Dark Blues: “Ricordo bene quel drop, aver avuto l’occasione di mandarlo tra i pali è stato fantastico; vorrei poter dire che è qualcosa che ti riesce sempre, dieci volte su dieci, ma in realtà con i drop dipende molto dal contesto, dalla preparazione che influisce molto sull’esito finale.

Siamo stati onesti nell’analisi dell’ultima gara, dobbiamo imparare la dura lezione e cercare di mettere in campo conto l’Italia la nostra migliore prestazione; la cosa positiva è che abbiamo ad una settimana di distanza la possibilità di cancellare in qualche modo il ricordo dell’ultima gara, cercando di vincere la terza nel Sei Nazioni giocando in un BT Murrayfield esaurito, qualcosa di unico, sempre. Siamo ancora al quinto posto nel ranking mondiale, e siamo in quella posizione con merito; siamo un gruppo di giocatori orgogliosi e determinati nel fare sempre bene quando scendono in campo per il loro Paese”.

 

 

Tornare a giocare con tranquillità

Alex Dunbar riconosce che il match di Londra è stata una partita “in cui le cose non sono andate come dovevano per noi; certo, restare in inferiorità non ci ha aiutato ma poi abbiamo mancato qualche placcaggio e anche la nostra fiducia è venuta un po’ a mancare.
Dobbiamo tornare alla base per noi, back to basics, perché nelle prime gare del Championship abbiamo fatto bene, prima della sfida contro l’Inghilterra. Dobbiamo tornare a giocare come sappiamo, fare quello che ci riesce bene e farlo cercando di stare tranquilli. Dopo la gara di Londra, abbiamo cercato di focalizzarci come gruppo su quello che possiamo fare per invertire di nuovo la rotta; siamo un gruppo che non ha problemi ad analizzare onestamente le gare, tutti vogliamo migliorare e dimenticare quella gara. Abbiamo tutti riconosciuto i nostri errori e tutti sappiamo cosa dobbiamo fare”.

 

 

Come se non fossimo scesi in campo

Zander Fagerson, pilone dei Glasgow Warriors, partirà quasi sicuramente titolare anche sabato e, pur essendo uno dei più giovani del gruppo, dimostra di essere già maturo: “Quella contro l’Inghilterra è stata una sconfitta molto dura da accettare. È come se non fossimo scesi in campo. Adesso, però, abbiamo una chance di porre rimedio a quanto fatto sabato scorso, un’occasione che non vogliamo perdere, perchè lo dobbiamo a noi stessi e ai nostri tifosi. La gara di Twickenham è semplicemente stata un orrendo one-off, dove abbiamo avuto anche un cartellino giallo e moltissimi infortuni. In gare come quella, se non scendi in campo con la giusta concentrazione rischi di subire una sconfitta pesante”.

 

 

Anche l’assistant coach Jonathan Humphreys è convinto che la Scozia sarà capace di riprendere il cammino senza particolari contraccolpi: Non ci sono tanti aspetti positivi nel continuare a pensare alla gara di sabato; dobbiamo, ovviamente, cercare di analizzarla bene per capire dove abbiamo sbagliato e che lezioni possiamo imparare ma poi dobbiamo concentrarci sul futuro e sulla prossima partita. Abbiamo poco tempo in vista della gara contro l’Italia e dobbiamo pensare solo a quella. Come staff tecnico, abbiamo visto i test match e il Sei Nazioni come un blocco unico di otto partite e siamo fiduciosi che questo gruppo potrà chiudere questo ciclo di gare nel migliore dei modi, perché oltretutto abbiamo ancora la possibilità di vincere tutte le tre gare casalinghe nel Torneo e chiudere in ottima posizione di classifica. Questo gruppo ha saputo affrontare molti momenti difficili e ne è sempre uscito bene, sono convinto che faremo così anche questa volta”.

 

 

di Matteo Mangiarotti

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