Bisogna mettere l’ego in tasca. Non possiamo continuare a fare le stesse cose
Parole nette quelle di Conor O’Shea in conferenza stampa dopo la sconfitta contro la Scozia.
L’importanza di concretizzare
È molto difficile giustificare il risultato della gara di oggi, perché 0-29 non rispecchia l’andamento della partita. Quando spendi energie e non raccogli punti, ti puoi far prendere dallo scoramento. È difficile venire a vincere al Murrayfield, certo, ma sono convinto che oggi, per lunghi tratti, non ci siano state differenze tra noi e loro. Quello che puoi fare è continuare a lavorare duro, ma per far crescere la fiducia nei giocatori devi poter mettere in campo performance ad alto livello. Questo è il nostro compito, nostro e dei club, continuo a credere che il gap tra noi e le altre Nazioni non è così ampio e che possiamo cambiare l’inerzia; anche per questo, ripeto, è difficile accettare il risultato di oggi […] In ogni sport, quando sei superiore, devi concretizzare la superiorità. Certo, facile dirlo adesso a mente serena, ma è così.
Ego in tasca e decisioni che daranno fastidio
Tutti, in Italia, devono mettersi l’ego in tasca e capire che la Nazionale è la cosa più importante in assoluto, la Nazionale deve venire prima di tutto. Perché le decisioni che prenderemo daranno fastidio a qualcuno, ma sono da prendere. Non possiamo continuare a fare le stesse cose e sperare che le cose cambino. Guardiamo ad altri Paesi, dove sono state prese decisioni che hanno portato enormi divisioni, molti club famosi non sono, adesso, quelli che erano vent’anni fa, e penso a quanto successo, per esempio, in Scozia e Irlanda.
Sergio Parisse: lo staff deciderà chi farà parte del progetto
Da capitano posso dire che ho visto molte cose positive, ogni partita dura ottanta minuti e il nostro problema stata la mancanza di continuità; abbiamo fatto cose buone per quaranta, a volte cinquanta, sessanta minuti, dipende, ma sappiamo che le gare durano ottanta minuti e molto spesso degli errori individuali portano poi tutta la squadra a calare l’intensità e poi a subire.
Adesso è difficile fare un’analisi lucida, perché siamo appena usciti dal campo e il risultato può influenzare ogni ragionamento; abbiamo lasciato per strada punti e occasioni, ma a fine primo tempo sono subito andato da Carlo Canna a dirgli di non pensare agli errori, che tutto andava bene e che avevamo ancora un tempo. Nel secondo tempo avremmo potuto mettere punti a referto che avrebbero potuto cambiare la nostra gara, quando Conor parla di fiducia intende anche questo.
Oggi abbiamo sempre mancato le occasioni che abbiamo creato e mentalmente ti mette in condizioni difficili. Come detto, ognuno di noi penserà a quanto fatto, Conor e il suo staff giudicherà poi il lavoro messo in campo dal gruppo e le prestazioni dei giocatori, per capire in futuro quali sono gli elementi che meriteranno di vestire questa maglia, quelli che non lo meriteranno e se ci sono giocatori che potranno tornare a far parte di questo gruppo. In questo Sei Nazioni ci sono stati giocatori che hanno preso parte a tutte le partite e che hanno avuto la loro opportunità, spetterà allo staff ora decidere chi farà parte del progetto e chi no.
di Matteo Mangiarotti
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