Sei Nazioni Femminile, Barattin: crescere mentalmente e reagire agli errori

Di Giandomenico: stagione ancora lunga, ma per il Mondiale serve ottimismo

ph. Matteo Mangiarotti

ph. Matteo Mangiarotti

CUMBERNAULD – “Siamo partite bene, il piano che avevamo preparato stava funzionando e potevamo avere anche occasione, prima con una mischia, poi con una touche, di metterci in condizioni ottimali per poter prenderci il risultato. Invece un paio di disattenzioni hanno dato vigore alla Scozia, che poi, va detto, è stata brava a prendere fiducia durante la partita. Anche nella ripresa siamo state un po’ nella loro metà campo, ma tanti errori banali ci hanno impedito di fare bene. Quest’anno ci è mancata attenzione e concentrazione sui dettagli, purtroppo è stata una stagione un pò così e sicuramente cercheremo di fare tesoro delle lezioni che abbiamo preso”.

 

“Anche perché, per fortuna, la stagione quest’anno è più lunga”, continua Andrea Di Giandomenico, head coach dell’Italia Femminile che parla nell’immediato post-partita della sconfitta subita contro la Scozia. “Abbiamo un impegno, se possibile, ancora più importante e cercheremo di sistemare le cose che non sono andate bene“.

Le Azzurre, dopo il Sei Nazioni, cominceranno a pensare alla Coppa del Mondo in programma ad agosto in Irlanda. Il girone in cui sono inserite non è per nulla facile, con Inghilterra, Stati Uniti e Spagna, ma non si può cominciare la nuova avventura senza una certa dose di ottimismo e fiducia.

“Dobbiamo iniziare a toglierci un po’ della frustrazione che abbiamo accumulato in queste settimane, perché per esempio il secondo tempo contro la Scozia è stato frustrante, devo ammetterlo. Avevamo tutte le carte in regola per fare bene, poi siamo mancate dal punto di vista della finalizzazione pagando anche, forse, la mancanza di gare di preparazione al Torneo. Noi siamo fiduciosi comunque per il prosieguo del lavoro e della nostra stagione”.

 

 

Sara Barattin: dobbiamo crescere mentalmente

Fa eco alle parole dell’head coach anche capitan Sara Barattin, che condivide l’analisi fatta in sede di commento, quando abbiamo evidenziato l’intercetto di Lisa Thomson, quando l’Italia stava spingendo per cercare la terza meta, come la svolta della gara.
“Era già successo qualche anno fa, quando in una gara due intercetti subiti ci hanno tagliato le gambe. Probabilmente dobbiamo ancora crescere dal punto di vista mentale, dobbiamo imparare a reagire agli errori che commettiamo“.

 

“Abbiamo sbagliato una touche nel secondo tempo, quando potevamo ancora riaprire i giochi, ma anche stasera sono stati i nostri errori a costarci carissimi. Noi sapevamo che la Scozia ha degli elementi molto interessanti in squadra, come Rollie – votata Player of the Match e non solo per le due mete messe a segno – e Thomson, che anche nella gara contro di noi ha saputo prendere linee di corsa che ci hanno messo in difficoltà.”

 

“La Scozia mi ricorda noi qualche anno fa – continua Sara – Sono cresciute come gruppo e sono molto determinate, adesso noi dobbiamo curare di più i dettagli e riprenderci dal punto di vista psicologico”.

 

di Matteo Mangiarotti

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